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lunedì 27 settembre 2010

Risposta al Forum Faleria

Con preghiera di pubblicazione

COMUNE DI FALERIA

Il Forum Faleria, dopo mesi di silenzio e senza aver mai preso posizione a difesa della scuola di Faleria, si chiede cosa abbia fatto l’Amministrazione Comunale.

Poiché abbiamo sempre ritenuto che i fatti vadano separati dalle opinioni, intendiamo rispondere indicando soltanto cosa l’Amministrazione Comunale, ha fatto quest’anno, per la scuola di Faleria

• Si è mantenuta la prima classe della scuola

lunedì 20 settembre 2010

EMERGENZA SCUOLA !!

Con preghiera di pubblicazione

Nell’ultimo Consiglio Comunale il Sindaco Bianchi ha affermato che, nonostante i recenti lavori presso la Scuola dell’Infanzia (causa di disagi per le famiglie ed i bambini), non si è raggiunta l’idoneità anti-sismica della Struttura.

A metà Ottobre nuovi disagi spettano alle famiglie ed ai bambini delle Scuole Elementari e Medie a causa dei lavori di adeguamento dell’Edificio Scolastico. Le classi Elementari verranno difatti trasferite presso l’Asilo, in aule piccole, poco illuminate e con carenti norme di sicurezza; mentre la Scuola Media verrà trasferita presso inappropriate aule nella Sede Comunale.

Ma i lavori non potevano realizzarsi durante la pausa estiva?

Sapete inoltre quale è la novità affermata dal Sindaco???

Ebbene, a lavori ultimati, nella primavera 2011, anche la Scuola Elementare non raggiungerà la soglia dell’idoneità anti-Sismica.

Questa la programmazione del Sindaco Bianchi, dell’Ass.re ai Lavori Pubblici Canestrari e dell’Ass.re alla Scuola Santulli.

Buon inizio di anno scolastico a tutti !!!!!!

Il Partito del Qualunquismo.

Con preghiera di pubblicazione




Ogni tanto mi diverto a leggere il Blog del Sito del PD di Faleria; essendo un organo di Partito non bisogna in esso ricercare imparzialità e criticità assoluta.

Nonostante questa premessa mi corre l’obbligo di precisare alcuni dettagli che possono trarre in inganno i malcapitati lettori.

A proposito dell’articolo di cui posto il Link,

http://pdfaleria.forumattivo.com/il-tuo-primo-forum-f1/il-gioco-dei-numeri-primi-73-t212.htm

il corsivista, nella foga che spesso conduce nell’errore, dimentica che aver portato i Consiglieri Regionali da 70 a 73, non si deve imputare alle difficoltà di creare la Giunta, bensì alla necessità di rispettare la legge elettorale che prevede il premio di maggioranza. Tale legge impone che la maggioranza abbia il 60% dei seggi nel parlamentino di Via della Pisana; per poter raggiungere l’equilibrio fra il 40% della minoranza ed il 60% della maggioranza si è dovuto portare il numero dei Consiglieri a 73. Oppure bisognava cancellare qualche Consigliere regionale della Minoranza. Ora il TAR ha preferito dare ragione allo Statuto Regionale, non è detto che il Consiglio di Stato ripristini il vecchio equilibrio, considerando preminente la Legge Elettorale Regionale sullo Statuto della Regione Lazio.

Inoltre, il rappresentante della Tuscia Giancarlo Gabbianelli, uno dei tre bocciati dal TAR non è mai stato nominato Presidente del Consiglio Regionale, carica ricoperta dall’On. Abruzzese. L’ex Sindaco di Viterbo Gabbianelli, bontà sua, è Presidente del Consiglio Comunale di Viterbo e non si ritrova di certo senza lavoro.

Molta enfasi viene poi data su ogni articolo sulla chiusura dell’Ospedale di Civita Castellana. Lo sventolare delle Bandiere rosse sui Bastioni che accompagnano l’ignaro visitatore che dalla Flaminia entra in quel di Civita crea delle nostalgiche suggestioni agli orfani del Partito Comunista. Ma ci siamo mai chiesti quali sarebbero state le politiche sulla Sanità nella maleaugurata ipotesi che a vincere le elezioni Regionali fosse stata Emma Bonino?

Risposta esatta: le stesse attuate dalla Polverini !!

Dai tempi della Giunta Storace, infatti, tutti erano al corrente che la Sanità così come strutturata nella Regione Lazio, non poteva essere confacente con le risorse economiche destinate al suo sostentamento. Ogni provincia doveva strutturarsi con un Presidio Ospedaliero Centrale (BELCOLLE) e con delle strutture di Eccellenza in campi specifici, laddove ve ne fossero, sul territorio limitrofo.

Tutti vorremmo gli Ospedali vicino casa; Pronto Soccorso, Chirurgia, Medicina Generale, Ostetricia, Ortopedia, ma la Comunità non riesce a sostenere i costi di tali strutture.

Si è preferito lasciare tutto come era (Marrazzo, Montino); il Centro Sinistra ha acceso un Mutuo ventennale che tutti gli abitanti della Regione Lazio dovranno pagare, ma nessun intervento coraggioso e strutturale è stato programmato. Ci troviamo a pagare l’Irpef più cara in Italia e da novembre sarà ancora più cara per noi del Lazio, perché il Governo nazionale, insieme a Campania e Calabria, ci sanziona per l’incontrollabilità della Spesa Sanitaria.

La Governatrice Polverini sta cercando di mettere sotto controllo l’emorragia della Sanità del Lazio; il Vampiro che succhia tutte le risorse del Bilancio regionale deve essere sconfitto con politiche di Lacrime e Sangue. A causa del Deficit Sanitario nessun’altra Legge Regionale interessante ( Prestito d’onore per i giovani, Impresa Donna, Innovazione) è stata finanziata in cinque anni di Giunta Marrazzo.

Che bello poter ritirare fuori le Bandiere Rosse; mettersi a fianco dei Sindacati nelle barricate per la difesa del posto di lavoro. Ma se avesse vinto la Bonino, il comportamento sarebbe stato lo stesso?

Perché quando il Governo Nazionale o Regionale è guidato dalla Sinistra si interrompono improvvisamente tutte le agitazioni sindacali e di categoria?

Invece di collaborare per cercare di individuare le eccellenze all’interno di ogni Presidio Ospedaliero distaccato (Civita Castellana, Tarquinia), i Sindaci del PD impostano la battaglia con la Regione cercando di salvare tutto, cavalcando la Tigre della Protesta; se a Civita Castellana funziona Ostetricia e Chirurgia, proviamo a salvare quello insieme al Pronto Soccorso.

La politica del Tutto o Niente, rischia di farci rimanere senza nulla.

Concludo con una considerazione finale che rilancio al Corsivista. Ma perché, nonostante tutte le “porcate” del Governo Berlusconi, i Ministri ladri, le Veline nell’Esecutivo, le Cricche mangia soldi, gli scandali del Premier, la Giustizia ad personam (ho dimenticato qualcosa…????, non leggo proprio tutti gli articoli del Blog) il PARTITO DEMOCRATICO, invece di crescere, arretra.

Il fatto è che non siete più credibili, non rappresentate una seria e reale alternativa. I Cittadini vi hanno provato al Governo e sono rimasti delusi.

Ora, anche dall’Opposizione, non proponete nulla di concreto. Sempre di più vi caratterizzate come il PARTITO DEL QUALUNQUISMO.

P.s.: Per un momento avevo pensato di chiudere l’articolo citando Robert De Niro nella strepitosa interpretazione di Al Pacino, ma il clima politico è già caldo di suo e chi scrive o ricopre incarichi dovrebbe evitare di andare sopra le righe, irridendo l’avversario o coprendolo di insulti e parolaccie.

Di Mario Michele

sabato 11 settembre 2010

Nomina CDA Talete

Con preghiera di Pubblicazione.

Talete: dopo due rinvii per mancanza d'accordo dentro il Pd (per problemi di nomi o di sostanza poco importa), alla terza assemblea Ato non poteva mancare il colpo di scena.


C'è stato e non troppo piacevole per i democratici. Pdl e Udc insieme, visto che il Partito democratico non ha presentato un candidato condiviso, hanno dichiarato nullo l'accordo per assegnare al centro sinistra la presidenza.

Saltata la possibilità di una lista unica, ne sono state presentate due, nonostante la contrarierà democratica. Risultato: il consiglio d'amministrazione è stato eletto con Marco Fedele (Pdl), Giulio Lucidi (Udc) per la lista due con il 58,33% delle quote (19 voti) e Claudio Curti (Pd), lista uno con il 22,14% (11 voti).

La presidenza è andata a Fedele. Nonostante nel centrosinistra abbiano tentato di tutto, dal rinvio della votazione, al far notare che Fedele è anche consigliere comunale a Montalto (ma il diretto interessato ha già dichiarato che si dimetterà), fino a presentare una propria proposta per eleggere Curti alla presidenza. Proposta di minoranza.

Così il Pd paga pegno per le spaccature interne. Che tirasse una brutta aria, si è capito subito stamani. Un incontro dietro l'altro, riunione cominciata con un'ora e mezza di ritardo. Alla ricerca di un'intesa dell'ultimo minuto. Un copione già visto.

Alla fine il nome è venuto fuori. Formalmente, non nei fatti. Le divisioni sono rimaste. Tanto che al momento del voto, diversi sindaci Pd non hanno espresso il loro appoggio a Curti. E qualcuno era anche presente in sala.

Poco prima Giulio Marini (Pdl) aveva avvertito: “E' opportuno, dopo tutti questi giorni di discussione, lasciare la rappresentanza dentro il cda Talete al Pd, ma ognuno presentando la propria lista, prendendo i propri voti. Non c'è stato quello sforzo che doveva portare a una condivisione totale”. Ovvero: presidenza Pd addio.

E a poco sono servite le parole di Dinelli, in rappresentanza del comune di Tarquinia, che chiede il rispetto del patti. Non ci sono più. E il sindaco di Canepina Palozzi (Pd) rincara la dose.

“Il partito ha presentato un candidato unico – sostiene – poi dei problemi nostri interni, a voi, non deve importare”.

Invece il centrodestra si mostra molto interessato ai problemi interni dei democratici. E' la politica. Volendo essere maliziosi, si potrebbe pensare che Pdl e Udc abbiano approfittato delle divisioni interne al Pd.

Ma il punto vero rimane. C'è un partito che doveva proporre un nome condiviso per la presidenza. E non l'ha fatto.
 
Michele Di Mario