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sabato 11 settembre 2010

Nomina CDA Talete

Con preghiera di Pubblicazione.

Talete: dopo due rinvii per mancanza d'accordo dentro il Pd (per problemi di nomi o di sostanza poco importa), alla terza assemblea Ato non poteva mancare il colpo di scena.


C'è stato e non troppo piacevole per i democratici. Pdl e Udc insieme, visto che il Partito democratico non ha presentato un candidato condiviso, hanno dichiarato nullo l'accordo per assegnare al centro sinistra la presidenza.

Saltata la possibilità di una lista unica, ne sono state presentate due, nonostante la contrarierà democratica. Risultato: il consiglio d'amministrazione è stato eletto con Marco Fedele (Pdl), Giulio Lucidi (Udc) per la lista due con il 58,33% delle quote (19 voti) e Claudio Curti (Pd), lista uno con il 22,14% (11 voti).

La presidenza è andata a Fedele. Nonostante nel centrosinistra abbiano tentato di tutto, dal rinvio della votazione, al far notare che Fedele è anche consigliere comunale a Montalto (ma il diretto interessato ha già dichiarato che si dimetterà), fino a presentare una propria proposta per eleggere Curti alla presidenza. Proposta di minoranza.

Così il Pd paga pegno per le spaccature interne. Che tirasse una brutta aria, si è capito subito stamani. Un incontro dietro l'altro, riunione cominciata con un'ora e mezza di ritardo. Alla ricerca di un'intesa dell'ultimo minuto. Un copione già visto.

Alla fine il nome è venuto fuori. Formalmente, non nei fatti. Le divisioni sono rimaste. Tanto che al momento del voto, diversi sindaci Pd non hanno espresso il loro appoggio a Curti. E qualcuno era anche presente in sala.

Poco prima Giulio Marini (Pdl) aveva avvertito: “E' opportuno, dopo tutti questi giorni di discussione, lasciare la rappresentanza dentro il cda Talete al Pd, ma ognuno presentando la propria lista, prendendo i propri voti. Non c'è stato quello sforzo che doveva portare a una condivisione totale”. Ovvero: presidenza Pd addio.

E a poco sono servite le parole di Dinelli, in rappresentanza del comune di Tarquinia, che chiede il rispetto del patti. Non ci sono più. E il sindaco di Canepina Palozzi (Pd) rincara la dose.

“Il partito ha presentato un candidato unico – sostiene – poi dei problemi nostri interni, a voi, non deve importare”.

Invece il centrodestra si mostra molto interessato ai problemi interni dei democratici. E' la politica. Volendo essere maliziosi, si potrebbe pensare che Pdl e Udc abbiano approfittato delle divisioni interne al Pd.

Ma il punto vero rimane. C'è un partito che doveva proporre un nome condiviso per la presidenza. E non l'ha fatto.
 
Michele Di Mario

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