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martedì 22 giugno 2010

Designazione Assessorato Agricoltura R. Lazio Angela Birindelli.

Con Preghiera di pubblicazione
Buon lavoro alla neo Assessora Regionale Birindelli.

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da fasi politiche connotate da estrema litigiosità, in cui spesso i partiti o le componenti partitiche facenti parte delle coalizioni non sono riuscite ad esprimere il loro ruolo di collante istituzionale, di strumento necessario alla trasformazione del consenso popolare in azione amministrativa.

Al contrario di molti estemporanei commentatori, crediamo che nei giorni scorsi si sia scritta una delle più belle pagine di vita partitica che il nostro territorio possa ricordare; al neo nominato Assessore Regionale Francesco Battistoni è stato chiesto di sacrificare momentaneamente la propria professionalità per dare modo alla Governatrice della Regione Lazio Renata Polverini di risolvere le problematiche relative al sacrosanto ingresso del Partito dell’ Unione di Centro nella Giunta Regionale. Un bizantino passaggio dello Statuto Regionale prevede infatti la presenza percentuale di componenti donne presenti nell’Esecutivo di Via della Pisana.

Sarebbe stato facile arroccarsi dietro legittimi proclami di giusta rappresentatività delle migliaia di preferenze personali raccolte nelle ultime consultazioni regionali, rivendicare ad alta voce gli anni di militanza al servizio del partito e della coalizione del Centro Destra, gridare con forza di essere in possesso dell’esperienza giusta e necessaria acquisita in tanti anni di amministrazione sia come Consigliere ed Assessore Provinciale sia come Sindaco.

Ma il perfezionamento dell’accordo politico regionale fra PDL e UDC che ha permesso alla coalizione vincente di scalzare la inconcludente ed inefficiente Giunta Marrazzo, passa dal sacrificare le proprie motivate aspirazioni per consentire la definitiva partenza del quinquennio della Polverini; alle richieste provenienti dalla Capitale, sostenuto anche dal conforto del Coordinatore Provinciale del PDL Giulio Marini, come un garibaldino eroe risorgimentale, Battistoni ha risposto “Obbedisco”.

Allo stesso modo è da ammirare lo spirito di servizio della neo nominata Assessora Angela Birindelli, al quale vanno i nostri migliori auguri di un fruttuoso lavoro, per la disponibilità dimostrata; troppo facile trincerarsi dietro un rifiuto motivato dal fatto di essere chiamata ad esercitare una sostituzione in piena regola.

Come Coordinamento comunale del PDL di Faleria e di Calcata, sicuri di interpretare le convinzioni dei tanti quadri di partito presenti sul territorio, siamo sempre più consapevoli che questi sono gli esempi per costruire un percorso nuovo di rappresentanza partitica.

La Democrazia Repubblica, checché ne dicano i militanti ed agitatori della sinistra costituzionale ed anti costituzionale, non passa solo ed esclusivamente dall’imporre senza se e senza ma i precetti della Resistenza, bensì dal proporre delle fondamenta nuove sulle quali gettare le basi di una nuova e più solida architettura costituzionale, che non può prescindere dalla presenza dei partiti o dei movimenti politici con il loro ruolo di interfaccia fra i cittadini e le amministrazioni locali e le istituzioni nazionali.

La battaglia contro coloro che agitano lo spettro della secessione Padana va combattuta ridando una speranza alle nuove generazioni di scenari rappresentativi che consentano ad ognuno di noi di poter esprimere il proprio contributo per il progresso civile della nostra Patria, che passa, senza ombra di dubbio, nel rafforzamento della capacità rappresentativa dei partiti e dei movimenti politici; l’Anarchia, il Nichilismo, il soddisfacimento dell’interesse personale a dispetto del bene della Collettività vanno nella direzione opposta di colore che non vogliono gettare la spugna e combattere per il bene della nostra Nazione.

Proprio questo leggiamo nel gesto di Francesco Battistoni e di Angela Birindelli, interpreti di un disegno superiore che travalica le legittime ambizioni personali per soddisfare un quadro generale ben più ampio ed articolato. Un ringraziamento ad entrambi da tutti coloro che non vogliono arrendersi e sperano ancora in una politica giusta al servizio di tutti i cittadini.

COORDINAMENTI COMUNALI PDL FALERIA E CALCATA

giovedì 17 giugno 2010

COMUNICATO STAMPA: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Con preghiera di pubblicazione.

In data 7 ottobre 2009 la giunta Bianchi con deliberazione n° 116 avviava il servizio di raccolta differenziata porta a porta approvando il Capitolato Speciale di Appalto composto da 27 articoli, dando mandato per le procedure di selezione del contraente per il periodo di 3 anni a decorrere dal 1° gennaio 2010 e stabilendo l’importo annuo posto a base d’asta pari a € 122.500,00 iva esclusa.

Sono passati ben 6 mesi dalla data di decorrenza e della raccolta differenziata non si vede neanche l’ombra. In compenso la giunta Bianchi si è prodigata nella distribuzione dei contenitori di plastica per la raccolta differenziata, poco prima delle passate elezioni regionali e provinciali, strumentalizzando, come di consueto, le proprie iniziative ai soliti fini elettorali del Sindaco. La raccolta differenziata è imposta dalla normativa nazionale; l’Amministrazione Bianchi la ritiene un’importante strumento di tutela ambientale, ma ad oggi, non è ancora stata avviata, mentre i contenitori per il compost, ACQUISTATI CON I NOSTRI SOLDI, giacciono da mesi abbandonati al cimitero, nelle disponibilità di tutti coloro che ne vogliano fare razzia. Ricordiamo inoltre che l’apertura dell’Ecocentro per la raccolta dei rifiuti ingombranti, prevista nella stessa delibera, NON È MAI AVVENUTA, e di conseguenza sono in continuo aumento le discariche abusive nelle nostre campagne.

Questo è il modo in cui la giunta Bianchi tutela L’AMBIENTE… E SPENDE I NOSTRI SOLDI

Forum per Faleria è composto dalle Associazioni, dai partiti del Centro-Destra e dalla Minoranza Consiliare.

giovedì 3 giugno 2010

Comunicato PDL

Con preghiera di pubblicazione.
Ecco come la dirigenza del PD e l’amministrazione ad essa collegata, tutelano i nostri ragazzi.

Davanti alla solita retorica dei manifesti PD non possiamo che rispondere con considerazioni concrete e legittime riflessioni che noi, e tanti altri nostri concittadini, sono inevitabilmente condotti a fare.

Dallo scuolabus senza assistenza che ha operato durante tutto l’anno scolastico, rischiando l’incolumità dei ragazzi, ottenuta ora solo grazie a un’interpellanza consiliare dell’opposizione; alla mancanza totale di controllo all’entrata e uscita dei ragazzi a scuola, dove poco tempo fa una bambina stava per essere investita.

Ora alcune mamme si sono attivate in una raccolta firme per chiedere una volta per tutte, nonostante le ripetute e sempre inascoltate richieste, una persona a controllo del traffico automobilistico. Controllo doveroso e obbligatorio che ogni scuola dovrebbe avere all'entrata e uscita degli alunni. A questo aggiungiamo l’assoluta mancanza di marciapiedi davanti all’ististuto. E questa sarebbe “la tutela dei nostri ragazzi” ?

E la tanto agognata mensa, dove sta?

Riflettiamo inoltre sull’apertura precipitosa dell’asilo. Inaugurazione strumentale fatta in fretta e furia esattamente un giorno prima delle votazioni regionali e provinciali, ai fini della propaganda personale elettorale del nostro Sindaco, e che ha portato a non pochi inconvenienti e pericoli perfino ai più piccoli: distacchi di parquet, spigoli pericolosi non protetti, problemi di corrente elettrica e riscaldamento, mancanza di un bagno per le maestre e carenza di attrezzatura necessaria per lo svolgimento delle varie attività: telefono, fotocopiatrice e stereo, quest’ultimo acquistato con i soldi delle esasperate mamme.

Per non parlare degli umilianti trattamenti, pagine buie e profondi disagi che tutti ben conosciamo, a cui sono stati costretti genitori di figli diversamente abili. Pagine documentate ampiamente in passato su diversi giornali e finite anche in aule di tribunale.

Davanti a tutte queste disastrose e gravi mancanze, non possiamo biasimare, ahinoi, chi preferisca spostare una classe alla vicina Calcata (ma alcuni genitori sono già “scappati” da qualche anno) dove esiste una scuola che di questi problemi non se ne è MAI sentito parlare. Lotteremo e solleciteremo le autorità competenti affinché le nostre classi rimangano da noi, ma la deprecabile e vergognosa gestione nella “tutela dei nostri ragazzi” , l’evidente degrado e ancor più lampante mancato sviluppo del nostro paese non ci daranno di certo una favorevole spinta. La sfrontata latitanza dell’Amministrazione Bianchi ha portato la scuola a livelli assai più bassi di qualsiasi possibile riforma del governo.

Questa è la realtà della “tutela dei nostri ragazzi”.

Altro che chiacchiere!

sabato 15 maggio 2010

Minoranza consiliare - Assistente scuolabus

( Con preghiera di pubblicazione )

mercoledì 12 maggio 2010

Solidarietà Ass.re Politiche Agricole Battistoni.

Con preghiera di pubblicazione.


COMUNICATO STAMPA
Documento di solidarietà al Neo Assessore Regione Lazio alle Politiche Agricole Francesco Battistoni, in merito alle voci di una eventuale Revoca del Mandato.

I rappresentanti dei coordinamenti comunali della Provincia di Viterbo del Popolo della Libertà e di tutti i partiti e movimenti politici che hanno contribuito alla conquista della Regione Lazio della Neo Governatrice Renata Polverini; tutti gli Amministratori degli Enti Locali di Riferimento, Consiglieri Comunali, Assessori e Sindaci del Centro Destra della Tuscia; le Associazioni di Categoria e Datoriali che operano nella provincia di Viterbo esprimono forte preoccupazione in merito alle voci circolate nelle ultime ore di una possibile revoca del mandato assessorile alle Politiche Agricole conferito con merito a Francesco Battistoni.
Ricordiamo tutti l’impegno preso dalla Governatrice Renata Polverini, durante la prima visita in campagna elettorale, di rappresentare nella sua Giunta tutti i territori che compongono la Regione Lazio; accogliemmo quella promessa come una parziale contro partita, un sollievo per i tanti anni nei quali il territorio della Tuscia ha dovuto subire la mancanza di riferimenti certi e puntuali nell’organismo esecutivo di Via della Pisana.
Altissima e senza precedenti era la convinzione delle Associazioni di Categoria, degli Imprenditori agricoli, dei Coltivatori diretti e dei Braccianti agricoli di avere nell’assessore Francesco Battistoni un interlocutore serio e capace di ricostruire insieme a tutti gli operatori del settore agricolo, il percorso delineato all’epoca della Giunta Storace, superando la nefasta parentesi dell’ultimo lustro dell’Assessore del P.D. Daniela Valentini, fatta di promesse non mantenute, contributi programmati tramite i P.S.R. ma mai elargiti, sviluppo di politiche agricole ostaggio dei mille lacci e laccioli tesi dai Verdi e dai movimenti ambientalisti, con il solo scopo e risultato di strangolare la già asfittica economia agricola.
Fin dal primo giorno della sua nomina come membro della squadra di governo della Polverini, Francesco Battistoni si è immediatamente messo al lavoro per ridare all’agricoltura del Lazio, in tutte le sue forme, lo smalto e il ruolo di primo piano che le compete e che aveva perso nei cinque anni precedenti. Un lavoro rivelatosi da subito importante e fruttuoso, specie per quanto riguarda la concreta possibilità di sbloccare i fondi del Psr tanto necessari alle aziende di tutto il Lazio.
L’assessore Francesco Battistoni è una risorsa per tutta la regione, ma soprattutto è una risorsa e un vanto per la terra di Tuscia. Il nostro territorio, infatti, per la prima volta dopo lunghi periodi bui ha visto riconosciuta la propria importanza dall’inizio nella giunta regionale del Lazio, proprio grazie all’incarico affidato a Battistoni.
Ora, il Progetto di rinascita e Sviluppo della Tuscia condiviso da tutti gli Amministratori e Sindaci del Viterbese viene messo a repentaglio dal solito teatrino romano della politica. Nessuno vuole mettere in discussione gli accordi pre elettorali, ma la traduzione delle alleanze elettorali in azione amministrativa deve necessariamente premiare i territori a scapito delle logiche correntizie romane; una Regione Lazio forte e rappresentativa, poggia le sue fondamenta sul radicamento nelle Provincie che tanto hanno contribuito al raggiungimento del risultato elettorale.
Tutti, dal Sindaco del più importante comune all’agricoltore della Tuscia hanno contribuito alla affermazione del Centro destra nella Regione Lazio ed ora sono pronti a difendere tale conquista e la conseguente loro rappresentanza nella Giunta regionale nella persona di Francesco Battistoni, in ogni modo.
Siamo pronti a far valere le nostre ragioni; tanto è lo sdegno verso coloro che con indecoroso agire calpestano i diritti acquisiti dalle nostre popolazioni.

venerdì 7 maggio 2010

Forti preoccupazioni per le sorti delle RSA di Faleria.

Con preghiera di pubblicazione.

Alcuni giorni orsono, a margine di una riunione comprensoriale dei Comuni della Bassa Tuscia, si è discusso in merito alla presentazione di una mozione alla Asl di Viterbo ed alla Regione Lazio a sostegno della grave situazione nelle quali versano le due strutture sanitarie presenti sul territorio di Faleria. Le due RSA sono a rischio chiusura o forte ridimensionamento occupazionale a causa della politica di riduzione dei posti letto convenzionati attuati dalla precedente Giunta regionale Marrazzo. I Sindaci od i loro rappresentanti dei Comuni di Calcata, Castel S. Elia, Monterosi e Nepi hanno aspettato un bel pezzo l’arrivo del Sindaco di Faleria Pierluigi Bianchi.

Allorquando si è capito che il Sindaco Bianchi non sarebbe stato della partita, si è sperato che la sua assenza potesse essere surrogata dal Vice Sindaco Marco Del Vecchio, oppure dall’Assessore Antonio Canestrari, futuro candidato Sindaco nella competizione elettorale amministrativa della primavera 2011, sempre attento e puntuale quando bisogna intervenire a salvaguardia dello sviluppo occupazionale del territorio e la difesa dei posti di lavoro; macché, anche loro assenti.

Che avessero delegato gli altri due componenti della Giunta, l’Assessore Maria Cristina Moretti o l’Assessore Elisa Santulli; niente da fare, anche loro avevano cose più urgenti da fare.
Molti dei presenti si sono convinti allora che almeno uno fra i consiglieri comunali di maggioranza, Righetti, Oliva, Prota, Cervoni, Catini, fossero stati delegati per testimoniare la preoccupazione che l’attuale maggioranza che governa il Comune di Faleria ripone nel caso di specie; le due strutture sanitarie, oltre a garantire numerosi posti di lavoro, ricoprono delle eccellenze nel loro settore e rappresentano, insieme a poche altre espressioni, le sole realtà imprenditoriali presenti a Faleria.

Invece no, le aspettative sono state deluse, nessuno della maggioranza ha trovato del tempo da dedicare a questa delicata situazione.

Ebbene, a nome dei partiti che sostengono i componenti della minoranza consiliare, proponiamo al Sindaco Bianchi, alla sua Giunta ed alla maggioranza consiliare, che in caso si ripetessero le condizioni per non partecipare ad una così vitale riunione per le sorti di tante famiglie faleriane e non, di avvisarci; ci produrremo in uno sforzo di sensibilizzazione verso i nostri consiglieri comunali di minoranza, affinché possano loro rappresentare degnamente il Comune di Faleria nei luoghi preposti alla salvaguardia degli interessi di tutti i faleriani.

I Partiti Politici del Centro Destra che sostengono la Minoranza Consiliare.

mercoledì 28 aprile 2010

Meno male che Federico (Grattarola) c'è

La Provincia trema, ma meno male che Federico c'è.
A Marcello Meroi serviva tempo per trovare un accordo in maggioranza, quindi rinviare la seduta di consiglio e Federico Grattarola (Pd) ieri ha spianato la strada al presidente.

In apertura, leggendo la lettera di Gemini Ciancolini in cui ricorda il ricorso presentato al Tar per gli errori materiali che gli avrebbero impedito d'entrare in consiglio e in cui annuncia che impugnerà tutti gli atti presi da un consiglio che, a suo dire, non è composto in base al voto espresso dai cittadini.

Alla maggioranza non pare vero. Tutti d'accordo. E' dal Pd e dal resto della minoranza che arriva un no deciso.

Ma Pdl e Udc approvano la proposta presentata dai consiglieri Bigiotti, Bartolacci e Bruni. Seduta rinviata, dopo la proclamazione degli eletti e senza eleggere il presidente del consiglio.

Questo consente a Meroi di respirare. Dieci giorni in più a caccia di una mediazione tutt'altro che semplice.

Cinque consiglieri (Torromacco, Fracassini, Mantuano, Bartolacci e Bruni) chiedono più spazio per la loro area, ex An – Popolo Etrusco.

Un assessore, che ancora non è stato assegnato e che tra l'altro rivendica la senatrice Allegrini, non basta. Ne chiedono due, più il presidente del consiglio. Ma a Camilli, area ex Fi, la presidenza è già stata promessa e sei assessori già nominati. Una matassa intricata.

Ecco perché serve tempo ed ecco perché dalla maggioranza ringraziano sentitamente Grattarola (Pd). Non perché non avrebbero trovato comunque il modo di rinviare, ma per avere facilitato il lavoro.

“E' stato un aiutino – dice il presidente Pd Andrea Egidi – del quale non comprendo le motivazioni politiche e istituzionali. Vorrà dire che la sceneggiata armata Brancaleone Meroi la vedremo tra qualche giorno.

Certo è che quella che si è presentata come la maggioranza del fare, non è nelle condizioni di reggere la sfida del governo. Forse serviva una giunta a quindici per accontentare tutti”.

Meroi, che ieri mattina era pronto a tutto, anche a dimettersi, avrà il suo bel da fare per trovare una soluzione. Il livello di guardia resta alto e coinvolge anche il Comune, dove è in programma un rimpasto, ma anche l'approvazione del bilancio. Lunedì la seduta è saltata.

“E' stato un segnale – spiega il capogruppo Pdl Enrico Maria Contardo – per far capire che soluzioni come quella d'inserire Gabriela Grassini vicesindaco non possono passare, ma domani la maggioranza sarà di nuovo tutta in consiglio”.

Mentre in Provincia: “Il problema è uno solo: l'accordo chiuso nella notte con l'Udc – sostiene Contardo –. Al partito di centro due assessorati bastavano. Sarebbe stato il giusto compromesso che avrebbe messo tutti d'accordo”.

Nel Lazio lo spettro del ribaltone

Fonte: Il tempo.it
Senza Udc maggioranza di due voti. A rischio il presidente della Pisana. L'ipotesi: ai centristi la presidenze del Consiglio regionale.

Nel Lazio la maggioranza che sostiene il neopresidente Renata Polverini rischia grosso. L'Udc resta fuori dalla Giunta (almeno per ora) e il 10 maggio, quando si terrà il primo Consiglio regionale, potrebbe esserci il «ribaltone». Sì, perché la matematica non è un'opinione: la coalizione della Polverini senza l'Udc ha 38 seggi, escluso il governatore (18 tra listino e Pdl, altri 18 lista civica e 2 La Destra). Gli altri (centrosinistra e Udc) arrivano a 35. Soltanto tre voti di differenza. Ma non è tutto. Il consigliere Pascucci, eletto nella formazione della Polverini, uscirà dalla Civica per creare il gruppo Mpa. Dunque 37 voti contro 36. Basterebbe la defezione di qualcuno o un franco tiratore per eleggere alla poltrona più alta della Pisana anziché Mario Abruzzese (Forza Italia), Bruno Astorre (area cattolica del Pd), candidato dell'opposizione. È qualcosa di più di uno scenario: l'intesa con l'Udc è lontana.

Poi ci sono le polemiche all'interno del Pdl. Un quadro esplosivo. Anche perché da un lato la Polverini ha lasciato aperta la porta ai centristi ma, dall'altro, le uniche deleghe rimaste sono Personale, Formazione ed eventualmente la vicepresidenza (si dimetterebbe Armeni). Andrebbe pure bene ma il vero ostacolo è che quei posti devono essere ricoperti da donne, visto che si sono già insediati undici uomini. Questo taglia la testa al toro. La Polverini getta acqua sul fuoco e assicura che sull'intesa con l'Udc «ci stiamo lavorando, ma non mi pare che ci sia nessuna situazione di criticità».

Le criticità le ricorda il deputato e segretario laziale dei centristi, Luciano Ciocchetti: «Non mi risulta che sia in corso alcun lavoro di ricucitura tra l'Udc e la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, ma appare più evidente la scelta di rompere con il nostro partito e con i patti presi prima, dopo e durante la campagna elettorale. Se Renata Polverini vuole ricucire il rapporto con l'Udc sa che cosa deve fare - ha aggiunto Ciocchetti - Non servono dichiarazioni alla stampa, ma rimettere in moto un meccanismo di rispetto delle parole date. Se invece ha altre intenzioni, noi siamo stati chiarissimi: daremo un appoggio esterno, il che starà a significare che i nostri consiglieri voteranno atto per atto. Se ci sarà un provvedimento che approviamo lo sosterremo, altrimenti no».

Poi c'è la questione delle poltrone. «Se pensano di ricucire lo strappo assegnando all'Udc solo qualche presidente di Commissione credo che siano fuori strada». Il leader de La Destra, Francesco Storace, fa un «appello»: «A Ciocchetti vorrei rivolgere un invito alla ragionevolezza. Gli elettori dell'Udc sono stati abbondantemente rappresentati dai tre consiglieri eletti nel listino, che si aggiungono ai tre eletti nel territorio. In una coalizione - ha spiegato Storace - si fanno proposte ragionevoli». Insomma, fa notare il segretario de La Destra, «chi è moderato non estremizzi le situazioni».

«Storace ci spieghi se intende "ragionevole" accettare il veto su personalità che hanno fatto parte in passato proprio della sua giunta», replica l'esponente centrista Pietro Sbardella. «Ma Ciocchetti era stato indicato come membro della Giunta senza alcuno ostacolo. Forse i problemi li hanno in casa», ha commentato infine Storace. E se all'Udc offrissero la presidenza del Consiglio?

martedì 27 aprile 2010

Consiglio Comunale


E’ convocato per il giorno 28 aprile 2010 alle ore 17,00 riunione del Consiglio Comunale in prima convocazione ed il giorno 29 aprile 2010 alle ore 17,00 in seconda convocazione per discutere del seguente ordine del giorno:

1. Approvazione verbali precedente seduta;

2. Art. 13 Legge 131/83. Verifica aree Peep. Determinazioni

3. Approvazione piano di alienazione e valorizzazione degli immobili.

4. Approvazione programma triennale OO.PP. 2010/2012

5. Approvazione Relazione Previsionale e Programmatica al Bilancio di Previsione - approvazione del Bilancio di Previsione 2010 e del Bilancio Pluriennale 2010/2012

6. Art. 3, comma 55, legge 24/12/2007 n. 244. Approvazione programma per il conferimento degli incarichi di collaborazione ad esperti con contratto di lavoro autonomo.

7. Modificazioni al Regolamento per l'occupazione di aree pubbliche per strutture temporanee private.

8. Approvazione Regolamento della equipe distrettuale integrata e del servizio sociale professionale integrato e per l'affidamento familiare

9. Approvazione Regolamento comunale per l'installazione e l'utilizzo di sistemi di videosorveglianza sul territorio di Faleria.

10. Individuazione nuova sede per il Consiglio comunale.

La cittadinanza è invitata a partecipare

lunedì 26 aprile 2010

Francesco Battistoni, Neo Assessore Regione Lazio per le Politiche Agricole.

Con preghiera di pubblicazione.

I rappresentanti del nascituro Coordinamento Comunale del Popolo della Libertà di Faleria esprimono la loro soddisfazione per la nomina ad Assessore Regionale alle Politiche Agricole della Regione Lazio, dell’amico Francesco Battistoni.

La neo Governatrice Renata Polverini ha mantenuto l’impegno preso in campagna elettorale di rappresentare all’interno della propria giunta tutti i territori del Lazio. Per la prima volta dopo tantissimi anni la Tuscia riesce, fin dall’inizio della Legislatura, ad essere presente nell’organismo esecutivo di Via della Pisana ed oltretutto, con una delega pesantissima, quella dell’Agricoltura.

I tantissimi imprenditori agricoli, braccianti e coltivatori diretti torneranno ad avere un interlocutore serio e capace, tentando di ripercorrere e ricostruire insieme il percorso delineato con l’Ex assessore Iannarilli all’epoca della Giunta Storace, dimenticando la nefasta parentesi che negli ultimi 5 anni ha caratterizzato la politica dell’Assessore del Partito Democratico Daniela Valentini; promesse non mantenute, contribuiti programmati tramite i P.S.R. ma mai elargiti, sviluppo di politiche agricole ostaggio dei mille lacci e laccioli tesi dai Verdi e dai Movimenti Ambientalisti, con il solo risultato di strangolare la già asfittica economia agricola.

Come Coordinamento Comunale organizzeremo presto un incontro con il Neo Assessore Battistoni per comprendere meglio le linee programmatiche che caratterizzeranno il futuro dell’Agricoltura nella Regione Lazio.

sabato 24 aprile 2010

Avviso urgente per i cittadini di Faleria

Con Preghiera di pubblicazione:

IL COMITATATO DI CENTRO-DESTRA, LE ASSOCIAZIONI E L'OPPOSIZIONE CONSIGLIARE, UNITI
PER LE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI 2011, SMENTISCONO LE VOCI INERENTI LA
TRASFORMAZIONE DI FALERIA NEL “PARCO GIOCHI PIU' GRANDE DEL CENTRO ITALIA”.
TANTO E' TESTIMONIATO DAL FATTO CHE QUELLE MONTAGNETTE SPUNTATE IN VIA DON
AURELIO CONTI, VIA DANTE ALIGHIERI E PIAZZA ALDO MORO NON SONO DELLE MONTAGNE
RUSSE DESTINATE AD ALLIETARE LE NOSTRE GIORNATE, SBALLOTTANDOCI SU E GIÙ, BENSÌ
UN BISLACCO TENTATIVO, NASCOSTO DIETRO IL CONCETTO “SICUREZZA”, DI PORRE IN
ESSERE DEI RACCORDI CONVESSI (DOSSI).
RITORNO AL PASSATO:
NE E' PASSATO DI TEMPO DA QUEL LONTANO 7 MARZO 1906 QUANDO IL NEW YORK TIMES
ANNUNCIO' CHE A CHATHAM, NEW JERSY, SAREBBERO STATI INSTALLATI I PRIMI DOSSI
STRADALI DI CIRCA 5 POLLICI (12,7 CM), E BENE DA ALLORA SONO CAMBIATE MOLTE COSE E
L'ITALIA NELLA FATTISPECIE HA REGOLATO QUESTA MATERIA IN QUESTO MODO: (VOI
AMMINISTRATORI DATEGLI UNA LETTA “ANCHE VELOCE” VI ILLUMINIREBBE)!!!
1) D.L. 30/04/1992, N.285 “NUOVO CODICE DELLA STRADA”
2) D.P.R. 495/1992 “REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DEL C.D.S.”
3) DIRETTIVA 24 OTTOBRE 2000-MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI.
CARI CONCITTADINI NON CI CREDERETE, MA SOLO A FALERIA SIAMO RIMASTI FERMI AL
1906 E QUESTI SIGNORI NON SI VERGOGNANO NEANCHE UN PO'!!!
DOMANDE PER L'AMMINISTRAZIONE:
1) A QUALE NORMATIVA VI SIETE “INSPIRATI” PER REALIZZARE QUESTI SCEMPI VISTO
CHE NEL NOSTRO PAESE (ITALIA), COSI' FATTI, SONO VIETATI?? VI AVANZAVA
DELL'ASFALTO DAI SUBLIMI LAVORI DI PIAZZA ALDO MORO??
2) CONOSCETE LE LEGGI CHE REGOLANO LA MESSA IN OPERA DI TALI DOSSI SOLO SU
STRADE RESIDENZIALI, PARCHI PUBBLICI E PRIVATI, RESIDENCES ECC, E TUTTE LE
PRECAUZIONI DA PRENDERE QUALI: EVIDENZIATURA TRAMITE ZEBRATURE,
PRESEGNALAZIONE, RAPPORTO ALTEZZA/LARGHEZZA/LIMITE DI VELOCITA'
ECC??
3) IMMAGINATE I GRAVI PERICOLI CHE POSSONO CAUSARE ALLE PERSONE ESSENDO
PRIVI DI SEGNALAZIONE (DIURNA E NOTTURNA) ED ESSENDO TROPPO ALTI??
4) CONOSCETE LA RESPONSABILITA' NELLA QUALE INCORRE LA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE CHE PONE IN ESSERE TALI DOSSI SENZA RISPETTARE LA
NORMATIVA IN MATERIA??
NON BASTA SCARICARE DUE CARRIOLE DI ASFALTO PER POTER DIRE SIAMO TUTTI PIU'
SICURI, NON E' COSI' FACILE CARI SIGNORI.
CON GLI AVANZI DEI “MIRABILI LAVORI” (COSTATI MIGLIAIA DI EURO) SAREBBE STATO
MOLTO PIU' UTILE CHIUDERE LE BUCHE DI QUESTO NOSTRO PAESE, SISTEMARE LE
GRATE DEI TOMBINI DELLE STESSE STRADE DOVE SIETE ANDATI AD INTERVENIRE CON
QUELLE OSCENITA'.
COSI' SPENDETE I SOLDI DEI FALERIANI???
P.S. E' INUTILE CHE CORRIATE AD IMBRATTARLI CON LA VERNICE PEGGIORERESTE,
SOLO, LA SITUAZIONE. CI VERGOGNAMO NOI PER VOI!!!

mercoledì 21 aprile 2010

Polverini decide la giunta.

(Fonte Corriere di Viterbo)

Grandi manovre per il neo presidente della Regione Lazio Renata Polverini alle prese con il rebus della formazione della nuova giunta. Un nodo che dovrà sciogliere entro la fine di questa settimana: secondo lo statuto regionale, infatti, il presidente ha dieci giorni di tempo, dal giorno del suo insediamento (avvenuto giovedì scorso), per formare la sua squadra. La neo governatrice deve ora fare i conti con le tante carte messe sul tavolo dalle varie forze politiche che compongono la sua coalizione e soprattutto dal Pdl, escluso a Roma e Provincia dopo il tornado del caos liste. Una difficoltà che può venire anche dalle ultime tensioni nate in seno al Pdl a livello nazionale tra ex Forza Italia ed ex Alleanza Nazionale. A complicare la partita poi è il tassello delle donne a cui per legge spettano almeno 5 posti in giunta. La formula di gioco per il Pdl prevede 6 posti per gli ex Fi e 5 o 6 per gli ex An. Quasi sicuri in giunta Pietro Di Paolo, in quota Alemanno, il rampelliano Francesco Lollobrigida e gli augelliani Luca Malcotti o Bruno Prestagiovanni. Gli ex aennini chiedono sei assessorati, tre di prima fascia (con il portafoglio) che potrebbero andare a Malcotti, Lollobrigida e Di Paolo, e tre di seconda fascia (senza portafoglio). Nel caso i posti fossero 5 sarebbero così ripartiti: 2 agli augelliani, 2 ai rampelliani e uno in quota Alemanno. Ipotesi questa che potrebbe essere compensata, per gli alemanniani, con un posto in aula come capogruppo o vice, presidenza del consiglio o vice. In pole position, il senatore del Pdl Franco Fiorito o Isabella Rauti, moglie del sindaco. Per gli ex azzurri, invece, si fa il nome di Giuseppe De Lillo, Fabio Armeni, Massimiliano Maselli e Pino Cangemi del Cda dell’Ama, vicino a Gianni Sammarco, deputato e coordinatore di Roma del Pdl. Scendono le quote di Claudio Fazzone, ex azzurro, che alle elezioni ha conquistato quasi 29mila preferenze. “Fazzone non vuole entrare in giunta”, aveva detto nei giorni scorsi la Polverini. Al posto di Fazzone, come rappresentante delle province, potrebbe scendere in campo una donna, Lidia Cetrone, proprietaria di un’azienda olivicola e appoggiata da un altro azzurro, Alfredo Pallone. Oltre a lui circolano i nomi di Aldo Forte, capogruppo regionale del partito nella passata legislatura e di Raffaele D’Ambrosio. Alla Destra potrebbe andare la vicepresidenza “ma non è stata una nostra richiesta. Abbiamo chiesto di essere presenti in giunta”, ha precisato Francesco Storace. Ma è sulle caselle rosa che si gioca la partita. In casa ex An ci potrebbe essere Annalisa D’Aguanno, sponsorizzata da Andrea Augello, e della rampelliana Chiara Colosimo. Sul fronte ex Fi si fanno i nomi di Olimpia Tarsia, segretaria generale del Movimento per la vita italiano, vicina agli ex azzurri e la giovanissima Veronica Capellaro, ex consigliere del II Municipio, se voluta dal premier Silvio Berlusconi. Per l’Udc salgono le quote di Anna Teresa Formisano, al posto di Forte, ex assessore alle Politiche sociali nel mandato di Storace. In quota Polverini potrebbe entrare Alessandra Mandarelli, ex assessore della giunta Marrazzo e Mariella Zezza, capolista della lista civica della Polverini, ma non eletta

venerdì 9 aprile 2010

Gli eletti ad oggi....poi si vedrà

TusciawebLa matematica non è un opinione, ma a volte sì. Gianluca Mantuano (Pdl) ne sa qualcosa.
Secondo tra gli eletti nel suo partito in Provincia, è passato a secondo, ma nel girone dei non eletti. Un errore materiale nella trascrizione. Che un primo ricorso al tribunale non è riuscito a sanare. Ne servirà un altro, che il diretto interessato presenta oggi.

“In pratica hanno conteggiato 1530 preferenze – spiega Mantuano – rispetto alle 1750 effettive. Per questo avevo presentato ricorso. Controllando le distinte in tutte le sezioni cittadine, ho notato che alla venti al Pdl erano stati attribuiti per errore diciassette voti, quelli della Lega Lazio, trascritti quindi nella riga sbagliata. A fondo pagina ci sono i 237 del Pdl. Avendone avuti 220 in meno, ecco che il conto torna”.

Per tornare un “eletto” dovrà avere pazienza. In attesa di modifiche, per il Pdl entrano Paolo Equitani, che rimane con il numero di preferenze più alto. Secondo diventa Massimo Fattorini, quindi Domenico Simeone, Piero Camilli, Salvatore Serra, Roberto Staccini, Vincenzo Bruni e Antonio Fracassini.

I conteggi, quelli rifatti e quelli da rifare, hanno portato un certo scompiglio. Nel fronte Pd, Gemini Ciancolini attende di sapere se i calcoli che lo riguardano erano giusti. Per ora resta fuori, in attesa di un altro ricorso.

Passando dalla matematica alla politica, a palazzo Gentili i numeri cambiano di poco. Il presidente Meroi, parlando ieri a Bolsena ha preannunciato una decina di giorni di tempo per mettere in piedi la giunta. Serviranno tutti e forse qualcuno in più, per trovare un'intesa tra i partiti che lo sostengono.

L'Udc, in particolare, sarebbe fermo sulle sue richieste. Tre assessorati e la vice presidenza, altrimenti appoggio esterno. Solo che tre assessori su sei al Pdl sembrano troppi.

Oltretutto, la vice presidenza dovrebbe andare a Paolo Equitani. Dove sarà (se ci sarà) la mediazione? Pare che gli uomini di Gigli, poi, siano non esattamente felici d'attribuire un assessorato alla lista di Candido Socciarelli, Popolo Etrusco. La strada che dovrebbe portare Bartolacci da consigliere ad assessore, sembra essere tutta in salita.

Gli altri tre assessorati dovrebbero andare uno alla componente ex An e due alla parte azzurra. Nelle ultime ore è avanzata anche l'ipotesi di un settimo assessorato. Molto ipotetico e soprattutto non da subito, in apertura di legislatura.

Poi resta da assegnare la presidenza del consiglio. Ma questa è un'altra storia.

Giancarlo Gabbianelli confermato consigliere regionale

Tusciaweb

Giancarlo Gabbianelli confermato consigliere regionale.
Respinto il ricorso di Fabio Forte, sindaco di Arpino ed esponente Udc di Frosinone, procedimento che in caso d'accoglimento avrebbe messo a rischio l'elezione dell'attuale presidente del consiglio di Viterbo o l'ultimo degli eletti nella lista di Renata Polverini a Roma.

Forte, come riporta il Messaggero, ora potrebbe fare ricorso al Tar.

Sta di fatto che gli eletti nella Tuscia in consiglio regionale restano quattro.

Oltre a Gabbianelli, c'è l'altro eletto nel Pdl, Francesco Battistoni, quindi Giuseppe Parroncini (Pd) e Rodolfo Gigli, eletto nel listino del presidente.

sabato 3 aprile 2010

venerdì 2 aprile 2010

La Giunta Meroi Assessore per Assessore

Quando uscirà il sei più uno sulla ruota di palazzo Gentili? Difficile fare previsioni.


Di sicuro c'è che sono tutti in attesa che il neo presidente Marcello Meroi estragga i fortunati nomi chiamati a far parte della sua squadra di governo in Provincia. Sei assessori più il vice presidente.

Scelta non facile. Molte le richieste, pochi i posti a disposizione. Con un'incognita chiamata Udc. Visto il risultato ottenuto, quanto spazio sarà concesso al partito di Gigli?

Domanda e offerta potrebbero incontrarsi su due assessorati. Condizionale estremamente d'obbligo.

Gli altri quattro andrebbero al Pdl (tre ex Forza Italia e uno ex An). Ma va considerata anche la lista Popolo Etrusco di Candido Socciarelli. Chiederanno un assessorato, pure loro per meriti conquistati sul campo.

In questo caso, due le ipotesi: il Pdl ne prende uno in meno, oppure a Socciarelli & co potrebbe toccare la presidenza del consiglio.

Dando per buona la seconda ipotesi (chissà Socciarelli che ne pensa...), nel Pdl un posto di rilievo, per Paolo Equitani è sicuro. Un assessorato di peso e la vice presidenza (chissà l'Udc in questo caso che ne pensa...).

Quindi, Franco Simeone e Piero Camilli sperano in una delega. Non che Fattorini non ci abbia anche lui fatto un pensierino. Solo che c'è un ex azzurro di troppo. Faranno pari o dispari?

Quarto e ultimo assessore Pdl potrebbe essere Gabriela Grassini. Esterno. Così era previsto nell'accordo pre elettorale. All'ex sindaco di San Lorenzo Nuovo il compito di portare un tocco di rosa in un'amministrazione tutta declinata al maschile.

Fonte TusciaWeb

Sul fronte Udc, l'incarico toccherà a uno dei quattro eletti tra Bigiotti, Vita, Danti e Galli. Da scegliere magari attraverso un sondaggio. Il secondo, i bene informati sostengono che sarà Gianmaria Santucci, in ossequio alla par condicio. Come il Pdl, anche l'Udc avrà un assessore esterno.

Manca il presidente del consiglio. Bartolacci del Popolo Etrusco. Detto così sembra tutto facile. Ma questa è la sfera del probabile o del possibile. Spostandoci su un livello più concreto, è probabile che Marcello Meroi possa incontrare qualche ostacolo lungo il suo percorso.

In ogni caso, con la nomina degli assessori entreranno in consiglio provinciale i primi dei non eletti: Fracassini, Capitoni e Cuzzoli per il Pdl e Casini per l'Udc.

mercoledì 31 marzo 2010

Dati Provinciali Viterbo

 


Candidato

Voti

%

LISTE

%

Seggi

MARCELLO MEROI

92.941

54,65

IL POPOLO DELLA
LIBERTA '

UNIONE DI CENTRO

LISTA LOCALE NEL PDL POPOLO ETRUSCO

LISTA LOCALE MEROI PRESIDENTE

LOCALE LISTA TUSCIA VOLA AUTONOMIA DEL TERRITORIO

LEGA LAZIO

FIAMMA TRICOLORE

 

27,52

12,47

5,24

4,19

2,54

1,75

1,53

 

8

4

1

1

0

0

0

 

FEDERICO
GRATTAROLA

54.628

32,12

Partito
Democratico

LISTA LOCALE PER LA TUSCIA Democratici

LISTA ALLEANZA Riformista LOCALE PER LA TUSCIA

 

24,68

4,99

1,81

 

6

1

0

 

RAFFAELE
Saladino

19.730

11,60

DI PIETRO ITALIA
Dei Valori

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA '

RIFOND.COM. - SIN.EUROPEA - COM.ITALIANI

 

4,74

3,64

3,26

 

1

0

0

 

STEFANO BOSSI

1630

0,95

LISTA LOCALE
LEGA TUSCIA - STEFANO BOSSI PRESIDENTE

 

0,93

 

0

 

DANILA Annesi

1135

0,66

Forza Nuova

 

0,64

 

0

 

martedì 30 marzo 2010

Regionali: da 11-2 a 7-6 Vince alleanza Pdl-Lega

ROMA - Il Campionato delle regionali lo vince il Pdl ma grazie alla squadra della Lega che fa il pieno storico di voti (arriva quasi al 13%) e porta due dei suoi, Luca Zaia e Roberto Cota alla guida di due regioni chiave del Nord, il Veneto e il Piemonte ( per quest'ultima regione i dati si ricavano dalle proiezioni definitive). Il centrodestra incassa anche il Lazio, e con la Lombardia, la Campania e la Calabria insidia pesantemente il primato regionale del centrosinistra (da 11 a 2 si passa a 7 a 6).


Amarezza nel Pd che fino all'ultimo ha tremato per la sorte della Bresso ma anche per la Bonino. E alla fine di una interminabile maratona elettorale con un perenne testa a testa sia nel Lazio sia nel Piemonte, che si è sbloccato solo a dati ultimati, le due candidate 'laiche' del Pd sono state scalzate dai competitor del centrodestra. C'e dunque un altro vincitore 'occulto' dietro la sfida delle regionali, ed è il Vaticano che si è speso in prima persona con più di un appello elettorale a favore delle candidature di ispirazione cattolica, e contro quelle 'portatrici di morte'.

La volata a Renata Polverini nel Lazio, dunque, forse più che l'Udc di Casini, l'ha data la Cei di Bagnasco. Idem per il Piemonte dove la pillola Ru 486 è stata fatale per Mercedes Bresso. Tira un sospiro di sollievo il Pdl, stappa bottiglie di spumante Umberto Bossi che già si sente "arbitro della situazione" ed è pronto a capitalizzare la massa di voti padani; per le riforme e il federalismo, certo, ma anche per rivendicare la golden share nella coalizione, comunque indebolita elettoralmente sul versante Pdl, mentre il fronte finiano si lecca le ferite e prepara la controffensiva interna, consapevole che la resa dei conti post-elettorale potrà essere politicamente dolorosa. Nel Pd si mastica amaro. L'illusione di una doppia vittoria nel Lazio e in Piemonte, coltivata fino all'ultima proiezione, si è rivelata infine vana.

Il centrosinistra ha perso ben quattro regioni e si è verificata così la più pessimistica delle ipotesi in campo. D'altra parte anche la sfolgorante vittoria di Nichi Vendola in Puglia, nata sull'onda di uno scontro interno che ha infine indotto il Pd a 'ripiegare' sul candidato della sinistra, non si può considerare una vittoria a tutto tondo dei Democratici. Si tratta pur sempre di un 'outsider'. Soddisfatto a metà probabilmente Pier Ferdinando Casini che potrà far valere con il Pdl il suo ruolo 'determinante' nella vittoria della Polverini, ma che ha fallito in qualche modo la prova d'amore con il Pd di Bersani convinto che l'alleanza con l'Udc sarebbe stata vincente per il Piemonte. Per contro, Antonio Di Pietro, che si è rafforzato elettoralmente (é passato dall'1,5 delle regionali 2005 al quasi 8 di oggi) e ha potuto presentarsi a testa alta di fronte al Pd, come forza politica 'determinante' e di cui i democratici non possono fare a meno in vista della costruzione di una forza alternativa di governo.

Unica consolazione per il Pd, la non esaltante prova elettorale del Pdl che scende al suo minimo storico attestandosi al 26,7% (alle precedenti regionali 31,4, alle politiche 2009 32,3). Anche il partito di Bersani, però non è certo schizzato verso l'alto: si attesta al 25,9 (32,4 alle precedenti regionali, 26,6 alle ultime politiche). Stazionario l'Udc che ottiene il 5,8, mentre l'Idv è al 6,9 (1,5 precedenti regionali, 7,8 alle politiche 2009. La Lega, come si è detto è salita al 12,7 (5,7 alle precedenti regionali, 11,3 alle politiche).

LEGA DILAGA, UDC SOFFRE, GRILLO PESA SU SCONFITTE PD - La Lega Nord sorpassa il Popolo della Libertà in Veneto ma non in Lombardia e Piemonte. Il Pdl, rispetto alle ultime regionali, perde in percentuale 5 punti, gli stessi, all'incirca di quelli che perde il Pd (sempre in percentuale). Ma la flessione 'quantitativa' consegna comunque un trionfo al Pdl se, come anche le proiezioni definitive sembrano ormai sentenziare, Lazio e Piemonte entrassero nel bottino dell'alleanza di centrodestra. Con la sconfitta della candidata del centrosinistra Mercedes Bresso - in attesa dell'ufficialità del 'fotofinish' - al Nord a 'marcare' politicamente il centrosinistra ci sarebbero solo il Trentino e la riconfermata Liguria.

Ma a comporre il trionfo del centrodestra non c'é stata solo l'alleanza tra Pdl e Lega e molto probabilmente Cota, nella lunga lista dei ringraziamenti da fare, potrebbe inserirà anche Beppe Grillo che con la sua lista ha fatto segnare un 3,5 per cento di voti che se fossero confluiti su Merceds Bresso avrebbero dato alla governatrice uscente una maggioranza sicura. Il dato politico emergente, oltre al maggior peso che comunque avrà la Lega al Nord è che la base centrista dell'Udc non sembra aver gradito l'alleanza con il Pd. Il partito di Pier Ferdinando Casini uguaglia il dato delle ultime europee (6,5 per cento) solo nelle regioni in cui è alleato con il Pdl. Messi da parte, per ora, i dati di Lazio e Piemonte, questa una prima analisi del voto - Lombardia: Formigoni vince e convince con quasi venti punti di distacco rispetto a Filippo Penati, sostenuto da un fronte che raggruppava oltre al Pd l'Idv, Sl, Verdi e Psi. L'Udc raccoglie un secco, ma inutile 5 per cento con Pezzotta. - Emilia-Romagna: Una sicurezza ancora una volta per il centro sinistra che registra la novità di un quasi 7 per cento andato alla lista dei "Grillini", un segnale di insofferenza che paga soprattutto l'Idv. Quasi venti punti di differenza tra il candidato del Pd e quello Pdl.


Da registrare anche il 3,7 per cento dell'Udc che in questo caso correva da solo. - Veneto: Con quasi il 60 per cento il Veneto è, insieme alla Calabria, il massimo risultato della coalizione Pdl-Lega che vede quest'ultima divenire, con un grande vantaggio (35 per cento a 24 per cento) il primo partito della regione. Una vittoria storica di Bossi e Zaia. Da registrare uno 0,75 per l'Udc che era in coalizione con il Pdl. Il Pd si ferma ad un 20,67%, seguito dal 5,33 dell'Idv. - Puglia: Vendola vince e l'Udc sarebbe stata decisiva in caso di alleanza con il Pdl. Il distacco tra Vendola e Palese oscilla tra i 4 e i 5 punti di differenza (47 a 44 circa) e quindi, l'8 per cento raccolto dalla Poli Bortone sarebbe stato decisivo a spostare la bilancia a favore del candidato del Pdl. - Calabria: Bocciatura netta per Agazio Loiero e vittoria, con il 60 per cento dei voti del Pdl. La sconfitta sarebbe stata certa anche se i voti raccolti da Callipo, candidato dell'Idv fossero andati al governatore uscente.

Scoppelliti è il candidato che si giocherà con Zaia il titolo della maggior percentuale di voti raccolti. Da segnalare l'apporto dato dall'Udc con il 9,3 per cento mentre il Pd si attesta sul 16 per cento. - Campania: Vittoria di Caldoro (Pdl) con quasi 10 punti di distacco da De Luca (Centrosinistra). Nella regione del nemico di sempre Antonio Bassolino, Idv scende al 6,7 per cento. Una disaffezione che segnala, probabilmente, il sofferto appoggio alla candidatura di Vincenzo De Luca, dato politico confermato, anche in questo caso, dal quasi 2 per cento raccolto dai "Grillini" e dalla sinistra unita. Il partito di Antonio Di Pietro (8% alle europee) ha fatto registrare risultati di tutto rispetto (nel Lazio potrebbe superare il 10%, soglia che sfiora in Basilicata, in Campania e in Calabria si batte sopra il 9%), ma le regioni in cui il simbolo di Di Pietro non vola sono proprio quelli in cui Grillo ha avuto successo. Secondo, appunto, i dati parziali, in Campania con Grillo all'1,5% l'Idv si è fermato al 6,7, in Emilia Grillo è al 6,9% e Di Pietro è 'sotto' al 6,4%, in Piemonte il comico genovese al 3,8% e l'Idv al 6,9. Poco da dire su Marche, Umbria, Basilicata e Toscana, saldamente in mano al centrosinistra. In questa ultima regione il Pd tocca il suo tetto massimo così come la coalizione.

TSUNAMI LEGA; BOSSI, CON PDL TUTTO OK MA NOI ARBITRI - Il sorpasso c'é stato solo in Veneto ma il successo della Lega al nord va oltre ogni attesa. Il candidato, Luca Zaia ha stravinto in Veneto e Roberto Cota è avanti in Piemonte, mentre in Lombardia il Carroccio ha ottenuto un risultato mai raggiunto prima. Una vittoria che il leader della Lega, Umberto Bossi, ha definito uno tsunami. "Il Pdl - ha spiegato - è l'unico partito che ha resistito allo tsunami sollevato dalla Lega". In Veneto il Carroccio ha un consenso che va tra il 35% e il 36% contro il 24% del Pdl. In Piemonte il Pdl è il primo partito (24%) e la Lega si assesta al 16%. In Lombardia il Pdl è al 31,7% e la Lega balza al 26,6%, un risultato mai ottenuto prima. Bossi, che ha seguito insieme al figlio Renzo, eletto in consiglio regionale nella lista di Brescia, tutte le fasi dello scrutinio, ha voluto subito tranquillizzare gli alleati: gli equilibri nella maggioranza non cambieranno.

"Non ci sarà battaglia nel Pdl - ha detto - è la sinistra che è andata a picco, è andata Ko. Adesso facciamo le riforme. Gli equilibri nel governo non cambiano. Con Berlusconi troviamo sempre l'accordo per il federalismo". La vittoria alle elezioni regionali deve essere il trampolino di lancio per l'approvazione definitiva del Federalismo: "lo facciamo subito - ha detto Bossi - perché la gente lo vuole. Una volta dicevano che con il federalismo volevamo ribaltare lo Stato. Non era così. La gente lo vuole è la sinistra che è scomparsa al nord". Anche se gli equilibri non cambiano, Bossi ha comunque voluto mandare un segnale alla coalizione: "io sono l'arbitro della situazione". In campagna elettorale Silvio Berlusconi aveva parlato di presidenzialismo per cui Bossi ha voluto chiarire che prima di ogni altra cosa si deve fare il federalismo: "Nel federalismo si può mettere anche il presidenzialismo". Poi si é rivolto alla sinistra perché faccia autocritica se adesso ritorna l'idea dell'elezione diretta del presidente: "abbiamo una sinistra poco sveglia. Poteva spingere il federalismo, adesso vengono fuori altre richieste anche dalla destra. Io sono l'arbitro della situazione".

Ancora una volta il Carroccio è stato protagonista delle elezioni: "la gente ci ha votato perché la Lega vuole cambiare il paese. Abbiamo vinto in Veneto, in Piemonte e abbiamo un grande risultato anche in Lombardia. I lombardi sono svegli e hanno capito prima di tutti che si deve cambiare". Felice per i risultati di Cota e di Zaia, "non candidiamo mai nessuno a caso, Cota basta guardarlo e lo voti...", Bossi ha accusato la sinistra di essere capace di dire solo di no: "Chi ha perso è la sinistra. La gente non la vota perché non si può votare chi dice sempre di no. La sinistra al nord è sparita, devono interrogarsi sul perché. Gli operai adesso non la votano più".

DI PIETRO: SIAMO DETERMINANTI, NON ANDREMO A TRAINO DEL PD - "Mi auguro che il Pd si renda conto che deve affidarsi all'Idv, ormai in grado di ricostruire una coalizione per l'alternativa di governo". Lo ha detto Antonio Di Pietro dalla sede nazionale del suo partito. "Non possiamo più permetterci - ha aggiunto - di andare al traino del Pd. Noi oggi abbiamo la responsabilità di essere il punto di riferimento per tutto il centrosinistra". I giornalisti hanno chiesto all'ex pm se si aspettava un risultato migliore alle regionali: "questo - è stata la risposta - bisogna chiederlo a Bersani. L'Idv ha fatto il suo dovere ed è stato premiato dall'elettorato. Purtroppo i nostri alleati spesso hanno fatto scelte che potevano essere migliori rispetto alle qualità delle candidature". Di Pietro ha poi fatto notare che "l'Idv a sinistra e la Lega Nord a destra sono diventate le due "gambe" di entrambi gli schieramenti: "Berlusconi ha già riconosciuto a Bossi il suo successo, credo che il Pd dovrebbe fare altrettanto con noi". Infine una battuta sull'Udc: "Casini ora deve mettersi in coda perché ha preso molti meno voti di noi. E' lui ora che deve bussare alla porta".

BERSANI AI SUOI, INVERSIONE DI TENDENZA C'E' STATA - "L'inversione di tendenza c'é stata e lo si vede dal fatto che abbiamo conquistato la maggioranza delle regioni". E' la valutazione che il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani avrebbe fatto con i suoi mentre è ancora in corso lo scrutinio. Il leader Pd ha anche evidenziato che per quanto riguarda il partito, il voto dimostra "che siamo avanzati" rispetto alle europee. Bersani non commenterà ufficialmente il voto stasera e, a quanto si apprende, molti big avrebbero già lasciato la sede del partito anche se non è ancora concluso lo spoglio nel Lazio e nel Piemonte.

CASINI: DECISIVI OVUNQUE, AVANTI PER NOSTRA STRADA - "Siamo decisivi ovunque, dove abbiamo scelto i candidati migliori", "Andremo avanti per la nostra strada, perché se si votasse domani, con questa destra populista e la sinistra in queste condizioni, porteremmo avanti il nostro progetto, perché il Paese ci chiede coerenza": Pier Ferdinando Casini lo afferma ai microfoni del Tg1 nella sede del suo partito, mentre è ancora in corso il testa a testa tra le due candidate nel Lazio. Casini esprime preoccupazione per il sensibile dato sull'astensionismo: "Dimostra che la nostra analisi sul bipolarismo trova conferma: la gente è infatti disamorata e non va a votare, con una campagna elettorale di questo tipo. A destra prevale la Lega, con un successo travolgente. La sua egemonia inciderà - secondo Casini - ancor più sul governo, mentre Di Pietro e i grillini metteranno in crisi il Pd". "Se c'era quindi preoccupazione sul bipolarismo, purtroppo la nostra analisi viene ancor più confermata. L'Udc - conclude Casini - andrà avanti per la sua strada, per noi questa è una tappa".

domenica 28 marzo 2010

sabato 27 marzo 2010

Giornata di riflessione

Rispettiamo la pausa di  riflessione al voto.

Appuntamento lunedì con i risultati elettorali.

Come dice un vecchio detto faleriano:



SOLO SE CELOMETTI,  CE LO TROVO!


Istruzioni al voto

(Fonte Tusciaweb )

Elezioni regionali e amministrative 2010, quando e come si vota, il corpo elettorale e la tessera elettorale.


Il vademecum, stilato dal ministero degli Interni, con tutte le informazioni per i cittadini che andranno a votare alle prossime elezioni del 28 e 29 marzo 2010.

QUANDO SI VOTA

Domenica 28 marzo, dalle ore 8,00 alle ore 22,00, e lunedì 29 marzo, dalle ore 7 alle ore 15, nelle regioni a statuto ordinario si svolgeranno le elezioni del Presidente e del Consiglio regionale di 13 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria), del Presidente e del Consiglio provinciale di 4 province (Imperia, Viterbo, L’Aquila e Caserta), del sindaco e del consiglio comunale di 463 comuni (di cui 9 capoluoghi di provincia: Mantova, Lecco, Lodi, Venezia, Macerata, Chieti, Andria, Matera e Vibo Valentia) nonché dei consigli circoscrizionali.

Nella medesima data si svolgerà il solo turno di ballottaggio nei comuni di Spadola (Vibo Valentia) e San Benedetto dei Marsi (L’Aquila).

Le operazioni di scrutinio per le elezioni regionali avranno inizio lunedì 29 marzo, subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti per tutte le consultazioni che hanno avuto luogo.

Per le elezioni provinciali e comunali, lo scrutinio avrà, invece, inizio alle ore 8 di martedì 30 marzo con precedenza alle elezioni provinciali, salvo che nelle regioni Molise e Abruzzo, non interessate alle elezioni regionali, dove le operazioni di scrutinio per le elezioni amministrative avranno inizio lunedì 29 marzo, al termine delle operazioni di voto e di riscontro del numero dei votanti.

In caso di effettuazione del turno di ballottaggio per l’elezione dei presidenti di provincia e dei sindaci, si voterà domenica 11 aprile, sempre dalle ore 8,00 alle ore 22,00, e lunedì 12 aprile, dalle ore 7.00 alle ore 15.00 mentre le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì, al termine delle votazioni e dell’accertamento del numero dei votanti.

COME SI VOTA

ELEZIONI REGIONALI (SCHEDA VERDE)

L’elettore può:

votare per una delle liste provinciali, tracciando un segno nel relativo rettangolo. Il voto così espresso s’intende attribuito anche a favore della lista regionale collegata;

esprimere un voto disgiunto, cioè tracciare un segno nel rettangolo recante una delle liste provinciali ed un altro segno sul simbolo di una lista regionale, non collegata alla lista provinciale prescelta, o sul nome del suo capolista. In tal caso il voto è validamente espresso per la lista provinciale e per la lista regionale prescelte anche se non collegate fra di loro;

esprimere un unico voto per una delle liste regionali e per il suo capolista tracciando un segno sul simbolo di una lista regionale o sul nome del capolista, senza segnare nel contempo, alcun contrassegno di lista provinciale. In tal caso s’intende validamente votata la lista regionale ed il suo capolista, mentre è esclusa ogni attribuzione di voto alla lista o alle liste provinciali collegate.

In ogni caso, l’elettore può esprimere un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere compreso nella lista provinciale prescelta, scrivendone nell’apposita riga tracciata sulla destra del contrassegno il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita).

Le modalità di espressione del voto di cui sopra si applicano alle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Lazio e Basilicata.

Per quanto riguarda, invece, le Regioni Toscana, Marche, Campania, Puglia e Calabria le modalità di voto sono disciplinate dalle rispettive leggi regionali.

ELEZIONI PROVINCIALI (SCHEDA GIALLA)

Ciascun elettore può votare:

per uno dei candidati al consiglio provinciale, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale, sia al candidato alla carica di presidente della provincia collegato;

per uno dei candidati alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale corrispondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di presidente della provincia;

per un candidato alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di presidente della provincia.

Per le elezioni provinciali non è ammesso il “voto disgiunto”, cioè il voto attribuito sia a un candidato presidente della provincia, che, contemporaneamente, ad un candidato al consiglio provinciale non collegato al candidato presidente.

Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato presidente prescelto.

ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 15.000
ABITANTI DI REGIONI A STATUTO ORDINARIO (SCHEDA AZZURRA)

La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo, al cui fianco sono riportati i contrassegni della lista o delle liste con cui il candidato è collegato.

L’elettore può votare:

per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito anche al candidato sindaco collegato;

per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco;

per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata;

per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una lista non collegata, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata (cd. “voto disgiunto”).

L’elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendo, sull’apposita riga stampata sulla destra di ogni contrassegno di lista, il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) del candidato preferito appartenente alla lista prescelta. Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato sindaco prescelto.

ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SINO A 15.000
ABITANTI DI REGIONI A STATUTO ORDINARIO (SCHEDA AZZURRA)

Nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco.

L’elettore, con la matita copiativa, può esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno di voto sul nominativo di un candidato alla carica i sindaco - tracciando, un solo segno di voto sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere; - tracciando un segno di voto sia sul contrassegno prescelto che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata.

In tutti i predetti casi, il voto s’intende attribuito sia in favore del candidato sindaco alla carica di consigliere sia in favore della lista ad esso collegata.

L’elettore può altresì esprimere un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto, scrivendone il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e il nome e, ove occorra, data e luogo di nascita), nella apposita riga stampata sotto il medesimo contrassegno.

In tal modo, il voto s’intende attribuito, oltre che al singolo candidato alla carica di consigliere comunale, anche alla lista cui il candidato medesimo appartiene nonché al candidato alla carica di sindaco collegato alla lista stessa.


CORPO ELETTORALE

I dati definitivi sul corpo elettorale, riferiti al 15° giorno antecedente la data delle votazioni, saranno acquisiti entro il 23 marzo 2010.

I dati sotto riportati, provvisori, sono aggiornati in base ai risultati della revisione dinamica straordinaria delle liste elettorali al 45° giorno antecedente le elezioni.

Le elezioni in 13 regioni interesseranno un corpo elettorale al momento quantificabile in 40.910.744 elettori, di cui 19.706.010 maschi e 21.204.734 femmine. Le sezioni elettorali complessive saranno 49.862. Le elezioni in 4 province interesseranno un corpo elettorale di 1.472.737 unità, di cui 713.481 maschi e 759.256 femmine.

Le sezioni elettorali complessive saranno 1.893. Le elezioni in 463 comuni interesseranno 3.727.862 elettori, di cui 1.804.264 maschi e 1.923.598 femmine. Le sezioni elettorali complessive saranno 4.487. Considerando una volta sola gli enti interessati contemporaneamente a più tipi di consultazioni, il numero complessivo di elettori sarà di 41.309.965, di cui 19.900.341 maschi e 21.409.624 femmine, e il numero complessivo di sezioni di sezioni sarà di 50.421.

TESSERA ELETTORALE

Il Ministero dell’Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento, la tessera elettorale personale a carattere permanente.

Chi avesse smarrito la propria tessera personale, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali che, a tal fine, saranno aperti da martedì 23 a sabato 27 marzo, dalle ore 9,00 alle ore 19,00, mentre domenica 28 e lunedì 29 marzo, giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto.

mercoledì 24 marzo 2010

Meroi e Sestili, a Faleria e Monterosi.

Giovedi 25 marzo alle ore 19.45 il candidato alla Presidenza della Provincia del Centro Destra MARCELLO MEROI, proveniente da Tarquinia a seguito di un importante Convegno in cui ha parteciperà l’Euro Parlamentare Roberta Angelilli, accompagnato dal Candidato del PDL del Collegio XII di Nepi, LUCIANO SESTILI, incontra le rappresentanze del PDL dei comuni di Calcata, Castel S. Elia, Nepi e Faleria presso la Taverna in via Belvedere 48 di Faleria.


Nel pieno svolgimento della campagna elettorale per le Provinciali, l’occasione è propizia per raccogliere gli umori e le sensazioni che provengono dal Territorio. L’incontro / Aperitivo è aperto a tutti i cittadini, gli elettori ed i sostenitori che vorranno fare il punto della situazione in merito alla campagna elettorale a 3 giorni dalle votazioni.

Il vorticoso ed incessante ritmo di incontri nell’Agenda del Candidato del Centro Destra caratterizza l’appuntamento di Giovedì sera come l’ultima opportunità per la Bassa Tuscia di confronto con il Candidato alla poltrona più alta di Via Saffi a Viterbo.

Per le ore 21.00 è invece fissato l’incontro di MEROI e SESTILI con gli amministratori del Comune di Monterosi con a capo il Sindaco Francesco Paris. Tanti gli argomenti che gli amministratori monterosini vogliono approfondire col Candidato alla Provincia MEROI; lo sviluppo urbanistico incessante, la richiesta da parte dei cittadini di servizi all’altezza di un territorio a 15 minuti da Roma, la necessità di garantire presidi sanitari e scolastici.

Il raccordo della Cassia Bis ed il potenziamento infrastrutturale della stessa sino a Viterbo, consentirebbe al Comune di Monterosi di sentirsi pienamente facente parte della Tuscia e non, come adesso, un Paese di frontiera che insieme agli altri che compongono il Collegio XII di Nepi sono costretti ad affrontare le disfunzionalità del flusso di persone che fuggono da Roma Capitale e cercano rifugio nei comuni satelliti al Raccordo Anulare, aggravando la situazione dei Servizi e rischiando di far perdere l’identità, anche culturale, delle Comunità della Bassa Tuscia.

COMITATO ELETTORALE

PRO LUCIANO SESTILI

CANDIDATO PDL ELEZIONI PROVINCIALI

COLLEGIO XII - NEPI

martedì 23 marzo 2010

Programma Emanuele Ricucci - Fiamma Tricolore Destra Sociale

“Voglia di futuro, tutela, nuove idee, concretezza. Pensieri, struttura del programma elettorale di Emanuele Ricucci, giovanissimo candidato ventiduenne del M.S. Fiamma Tricolore – Destra Sociale, nel collegio 12. Tutelare le categorie sociali e le loro reali necessità, sulla base di valori forti e lungimiranti e della volontà di rappresentare la gente comune, i cittadini. Da un giovane con determinazione, voglia di cambiare, di sviluppo concreto per rappresentare la gente comune, essenza vera della comunità. Innanzitutto i giovani, motore e direzione del futuro.

La loro crescita, il loro sviluppo interiore, la loro voce non deve e non può essere ignorata. Pertanto abbiamo scelto una strada diretta a questi presupposti. Renderli partecipi attivi della vita sociale e permettere loro di colloquiare con le istituzioni, provincia in primis. Per questo proponiamo la creazione di un tavolo di confronto dal nome “I giovani incontrano la provincia” in cui, delegati giovanili provenienti da ogni paese della Tuscia, si confrontano direttamente con gli operatori istituzionali discutendo delle loro problematiche, necessità, volontà. Dare loro libera espressione artistica, progettando l’idea di un centro polifunzionale votato all’arte, patrocinato, sponsorizzato dalla provincia di Viterbo, in cui essi potranno essere liberi di esprimere le loro qualità espressive, interiori, forme artistiche.Rilanciare la meritocrazia, discutendo un piano di incentivi reali, sulla base di “premi di rendimento” per gli studenti, di revisione delle fasce dell’“ISEE”, il quale permetta di ottenere agevolazioni su libri di testo, soprattutto universitari, anche a coloro che non rientrano nei parametri attuali, ampliando la possibilità di usufruirne. Quale futuro senza il lavoro? Qui intendiamo attuare una tutela stabile, che aiuti a crescere fisicamente la categoria dei lavoratori e vada a difendere in maniera forte e concreta quanti di loro si trovano in condizione di difficoltà materiale. Innanzitutto la tutela assoluta del lavoro, intendendo nello specifico due realtà, quella dell’agricoltura e della piccola e media impresa industriale. “Agricoltura come cultura”, come motto. Difendere il prodotto italiano, che nasce da secoli di tradizione, esperienza condivisa e tramandata di generazione in generazione, da una “cultura della terra”, da un’antica ricetta. Rilanciare una tutela dell’imprenditore agricolo che sia concreta, la quale vada a garantire un suo sviluppo e non una sua digressione in caduta libera. Portare maggiori garanzie concrete al produttore, cercando di diminuire di molto le speculazioni economiche proprie dei grandi marchi di distribuzione. Studiare un piano di limitazione delle importazioni che siano necessarie al fabbisogno nazionale e non oltre, utilizzando così, primariamente prodotti di produttori italiani. Promuovere la battaglia per il rilancio dei “prodotti tipici di zona” e garantire loro una certificazione come prodotto certificato e di qualità. Dal punto di vista dell’impresa, salvaguardare la figura del “lavoratore”, da tempo non più tutelata nei reali problemi della categoria, dimenticata da chi avrebbe dovuto, prontamente, difenderla. Pertanto prevedere un progetto di sostegno ai c.d. lavoratori “cassaintegrati” e di tutela delle piccole medie imprese, cuore del “Distretto ceramico” di zona, tramite l’estensione e facilitazione di ottenimento dei criteri per il rilascio, anche ad esse, della “cassa integrazione in deroga”, non avendo accesso ai classici sistemi di cassa integrazione, proponendo un allargamento delle competenze agli organi provinciali, tramite commissione o assessorato, dai regionali, semplificando la procedura e tagliando la burocrazia. Rilanciare un sostentamento serio delle condizioni dell’economia locale e delle piccole e medie imprese, tralasciando le parole ma parlando per progetti. Lavoro e giovani, inseriti in una comunità. Per questo abbiamo a cuore la società fatta da persone comuni, da gente che lavora, dal popolo. Un’importante punto proprio di questo programma, è infatti una importante ed innovativa iniziativa dal nome “riduzione distanza centro/periferia”, la quale possa ridurre notevolmente il c.d. “effetto dormitorio” proprio di molte realtà di questo collegio e delle nostra provincia, tramite la promozione di un’aggregazione reale, fatta di impegni, concreti tra i cittadini residenti nelle periferie, e nelle zone centrali, con la possibilità effettiva, di incrementare l’aspetto sociale e l’economia locale, sostenendola maggiormente. Una società fatta anche di turismo. Per questo la necessità di rilanciare, favorire, promuovere e mantenere il turismo come forma di crescita di una comunità sotto molti punti di vista, economico in primis. Creare strutture capaci di essere all’altezza di queste aspettative, che vedano il patrocinio dell’istituzione provinciale, che siano “vere” e non ipotesi su carta. Fondare impianti ricettivi, che valorizzino agli occhi del turista le innumerevoli bellezze artistiche e naturalistiche delle nostre realtà di zona e di collegio, da Nepi passando a luoghi incantevoli come Calcata.

Proporre l’istituzione di un museo a carattere specifico di interesse nazionale sul territorio, il quale possa diventare, nel tempo, un polo centrale di sviluppo artistico, di studi, di competenze ed immagine turistica. Un’attenzione particolare, inoltre, al “pianeta scuola”, il quale deve essere potenziato e perfezionato nelle strutture e nelle offerte formative, tramite interventi ed incentivi mirati a rendere un servizio efficiente a studenti, famiglie ed operatori scolastici. Altri punti, inoltre, completano una proposta semplice ma efficace che sia capace di andare in contro alle persone, ai cittadini e alle loro esigenze, necessità quotidiane. Questo e molto altro in una proposta tesa in direzione della società, dei cittadini che va ad inquadrare, inoltre, il settore dei trasporti, dell’ambiente ed altri presenti proprio sul programma completo. Un movimento dedito al sociale che promuova, con i forti e sinceri valori della vera destra la tutela e lo sviluppo dei cittadini, del popolo : Movimento Sociale Fiamma Tricolore - Destra Sociale, la scelta necessaria di chi vuole riaffermare l'importanza della gente”.

IL PDL di Nepi con Luciano Sestili in Provincia

Si e’ svolto ieri a Nepi un incontro con i vertici provinciali del PDL. Nei locali dell’ex coordinamento di Forza Italia in Piazza del Comune alla presenza dei candidati Luciano Sestili, per il Collegio Provinciale di Nepi Francesco Battistoni candidato consigliere alla regione Lazio e Pier Ernesto Ermici del Listino Regionale Polverini.


Il coordinatore provinciale del PDL Giulio Marini ha ribadito ulteriormente la necessità di rendere operativa sul territorio la costituzione del PDL che avverrà come primo passo attraverso la costituzione di un gruppo consiliare PDL al comune di Nepi rappresentato dai consiglieri Federici ed Arcangeli.

“Sono qui per incontrare gli amici del collegio del PdL in occasione di queste importanti elezioni; le elezioni provinciali sono sì competizioni nelle quali si scelgono gli amministratori che rappresenteranno i territori nel parlamentino di Via Saffi, però i Partiti si presentano con i loro simboli ed i risultati elettorali hanno una forte valenza politica. Il PDL ha scelto di misurarsi su questo Collegio con un candidato forte, il Sindaco di Calcata nonché Vice Coordinatore Provinciale di Forza Italia, Luciano Sestili; chi si professa del PDL, ma non sosterrà tale candidatura è fuori dal partito. A nulla valgono altri strumentali ragionamenti e bizantinismi che producono solo disincanto e confusione nell’elettorato del Presidente Berlusconi” ha detto il Coordinatore provinciale e ancora: “Non e’ possibile accettare che si utilizzi il PDL come rampa di lancio solo per meglio traguardare i propri obiettivi, per poi scendere dal carro al momento più opportuno e propizio” ha intimato Marini.

“ I numerosi contatti da me presi in questi giorni di campagna elettorale – aggiunge il candidato alle Regionali per il PDL, Francesco Battistoni – mi rassicurano sul fatto che tutti gli amici che in Consiglio Comunale si riferiscono al PDL, appoggeranno incondizionatamente il nostro candidato. Troppo importante la posta in palio; l’unica via per rappresentare questo Collegio a Viterbo, passa per il PDL e per Luciano Sestili.”

“ E’ un piacere incontrare gli amici di Nepi – chiosa il Candidato alle Provinciali Luciano Sestili – in compagnia di Giulio e Francesco; in questi giorni di campagna elettorale stiamo scoprendo insieme quanto già conoscevamo. Sono tantissimi gli amici dei cinque comuni che compongono il collegio e tutti sono motivati e pronti, sicuri di raggiungere l’obiettivo ultimo, cioè ottenere una rappresentanza territoriale al Consiglio Provinciale. Le motivazioni ed i numeri sono dalla nostra parte; nostro dovere è non lasciare nulla di intentato in questa ultima settimana di campagna elettorale.”

Gli iscritti, gli amici e simpatizzanti del PDL hanno apprezzato l’intervento del coordinatore provinciale teso a chiarificare un quadro politico confuso che a causa di interessi personali ha portato a Nepi ad una divisione nell’ambito del partito ed hanno garantito che saranno a disposizione per costituire con le altre forze politiche un PDL forte, autorevole, rappresentativo e popolare, non ostaggio di personaggi che pur di raggiungere posizioni di potere sono pronti a strumentalizzare tutto e tutti.

COMITATO ELETTORALE

PRO LUCIANO SESTILI

CANDIDATO PDL ELEZIONI PROVINCIALI

COLLEGIO XII NEPI

lunedì 22 marzo 2010

Ma sulle elezioni pende il rischio dell'annullamento

A una settimana dal voto nel Lazio e dopo la decisione della Regione di non posticipare di 15 giorni la data delle elezioni, si infiamma la campagna elettorale. Vittorio Sgarbi non si dà per vinto e annuncia per oggi il ricorso al Tar della sua lista, Rete Liberal, contro la decisione della Pisana. Così, dicendosi sicuro che Renata Polverini vincerà e aspettandosi «almeno il 12% dei voti», mette le mani avanti e chiede almeno tre assessorati «tra cui cultura, turismo e riforme». Di più. Se, invece, dopo il voto del 28 e 29 marzo ci dovesse essere una sconfitta, «la conseguenza naturale - dice Sgarbi - sarà la richiesta di annullamento delle elezioni, perché il danno provocato dalla Regione si è rivelato mortale».

 La situazione rischia di ingarbugliarsi per effetto del decreto salva liste. All'interno di questo è presente infatti una modifica della legge elettorale che consentirebbe a Sgarbi di non potersi appellare ai quindici giorni garantiti per la campagna elettorale per ottenere il rinvio. Il testo del provvedimento d'urgenza ne fissa, come obbligatori, solo sei. Dunque nessun rinvio. Ma se il Pdl non riuscisse a convertire il decreto legge nei tempi previsti, la sua decadenza comporterebbe di nuovo il ritorno alle normative stabilite dalla regione Lazio.


E la conseguenza non potrebbe essere altro che l'annullamento delle elezioni. Una possibilità che si potrebbe verificare anche se il Pdl decidesse comunque di portare a termine l'iter di conversione del testo di legge. A quel punto per il centrosinistra si aprirebbe un ulteriore problema. Infatti, il Pd ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto. E se la Consulta accogliesse le ragioni dell'opposizione il testo decadrebbe, rendendone così impossibile l'utilizzo e causando, ancora una volta, l'annullamento delle elezioni.

Il vicepresidente della Regione, il democratico Esterino Montino ha ignorato il ricorso presentato dal suo partito. Una decisione che «appare inaudita e autolesionistica» secondo Sgarbi che spiega: «Montino, dopo aver riconosciuto incostituzionale il "salva liste" del governo, la applica opportunisticamente per ostacolare il rinvio delle elezioni, ignorando o fingendo di ignorare che il decreto non è ancora stato convertito in legge. È evidente che se il Parlamento dovesse condividere la legittimità delle osservazioni della Regione restituirebbe piena efficienza alla legge regionale che impone la stampa del manifesto con le liste dei candidati ed i relativi contrassegni, secondo l'ordine risultante dal sorteggio. Da ciò consegue che le elezioni regionali del Lazio verrebbero annullate