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sabato 20 marzo 2010

Lazio, no a rinvio voto. Resta fuori lista Pdl Roma

Anche l'ottavo responso dei magistrati è stato negativo per la Pdl: oggi il Consiglio di Stato ha detto no all'ammissione della lista Pdl Roma alla tornata elettorale. E ha precisato che il decreto legge cosiddetto "salvaliste" è applicabile anche nel Lazio benché questa regione abbia anche una sua legge elettorale. Proprio ciò ha permesso poco dopo al vicepresidente della Regione Esterino Montino di respingere la richiesta di rinvio del voto avanzata dalla lista Rete Liberal di Sgarbi, riammessa solo mercoledì scorso da Tar, di rinviare le elezioni. Un doppio no che ha "amareggiato" il premier Silvio Berlusconi appena reduce dal successo della piazza Pdl. Dunque tutto come prima: nel Lazio si andrà al voto il 28 e il 29 marzo come nel resto di Italia e sulla scheda elettorale non comparirà la lista Pdl Roma. Il Consiglio di Stato oggi si doveva esprimere contro il secondo no del Tar del Lazio alla lista Pdl Roma ripresentata per effetto del decreto legge cosiddetto 'salvaliste'.


E anche oggi, dopo due no dell'Ufficio elettorale, due stop dalla Corte d'Appello, due dinieghi da parte del Tar, per la lista Pdl Roma é arrivato il secondo sbarramento del Consiglio di Stato. La Regione Lazio attendeva il pronunciamento dei giudici di Palazzo Spada per decidere il da farsi sul possibile rinvio. I tecnici avevano studiato sentenze e decreto legge attentamente, soprattutto per capire i margini dell'applicazione di quest'ultimo. Ma è stato lo stesso Consiglio di Stato in serata a precisare che il dl si può applicare anche nel Lazio. Ciò vuol dire concretamente che il tempo utile di campagna elettorale per effetto del dl viene compresso a sei giorni e non 15 giorni come prevede la legge elettorale regionale e dunque in base al dl la lista di Sgarbi avrebbe ora tutto il tempo necessario per la campagna elettorale. Sgarbi non ha preso di buon grado la decisione della Regione lasciandosi andare ad un "fascisti e pedofili" mentre dalla Rete Liberal hanno fatto sapere che si sta valutando "un possibile ricorso contro la decisione della Regione Lazio di non far slittare le elezioni all'11 e 12 aprile" nonché un congruo risarcimento danni di 20 milioni. Il vicepresidente della Regione Esterino Montino, dopo avere informato della decisione della Regione sia il ministro Roberto Maroni che le candidate Renata Polverini e Emma Bonino, ha precisato che "pur ritenendo quel decreto legge un'invasione di campo, tanto che lo abbiamo impugnato, siamo tenuti a rispettare la norma proprio per evitare che si facciano cose diverse dalla legge".

Amareggiato il premier Silvio Berlusconi che, racconta chi è con lui, vede come un ulteriore sfregio il fatto che non sia stato possibile neppure il rinvio del voto di due settimane. Le due candidate invece, ormai in una campagna elettorale divisa tra piazze e tribunali, vanno avanti. Emma Bonino nel pomeriggio aveva detto chiaramente che "sul rinvio bisognava rispettare le regole anche le più strampalate" riferendosi evidentemente al dl. E Renata Polverini ribadisce: "benissimo, sono pronta ad andare al voto il 28 marzo".

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