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martedì 9 marzo 2010

No alla lista, Polverini senza partito- Pannella: "Meglio rinvio". No del Pd

Ancora alta tensione tra i due poli



Berlusconi: nessuno slittamento.



Stop definitivo per la lista Pdl nel Lazio. La formazione che appoggia la Polverini in Provincia di Roma, presentata ieri presso l’ufficio elettorale del tribunale di Roma, non è stata ammessa alle prossime elezioni regionali.

Berlusconi intanto frena l’ipotesi di rinviare le elezioni. «Ipotesi che non c’è e non c’è mai stata», ha detto il premier nel corso del vertice del Pdl. Il Cavaliere ha invitato il partito ad una grande mobilitazione, perchè ora «è il momento di pensare solo alla campagna elettorale e ai programmi». I fedelissimi raccontano di un Berlusconi stanco di carte bollate, tribunali e liste sbagliate, determinato ad andare avanti. Rientrato a Roma, il Cavaliere si chiude a palazzo Grazioli e riunisce i vertici del Pdl per dettare la linea, che sarà tutta all’attacco. Aspettare il pronunciamento di questo o quel tribunale, sarebbe stato il ragionamento fatto durante il summit, disorienta la gente, crea solo confusione e dà un’immagine della maggioranza allo sbando.



Il leader redicale Marco Pannella ha chiesto uno slitamento del voto ma ha incassato subito l'altolà del Pd. «Con Pier Luigi Bersani oggi c’è stato un clima molto positivo. L’avevo già detto stamattina che con lui il dialogo è sempre aperto», ha spiegato Pannella commentando la visita che il leader del Pd ha fatto questo pomeriggio all’assemblea nazionale dei radicali. I giornalisti hanno chiesto a Pannella se a questo punto intende rinunciare alla proposta di rinvio delle elezioni, visto il dissenso di Bersani: «Neanche per sogno. Su questa proposta - è stata la risposta - il confronto con il Pd rimane aperto». Dopo l’intervento di Bersani all’assemblea c’è stata una lunga replica di Pannella che ha toccato tutto lo scibile del mondo radicale.



Bersani lo ha ascoltato attentamente ma prima di lasciare la sala ha fatto una battuta rivolta a tutti i presenti: «È meglio che io non rientri nel merito delle questioni. Se venti anni fa avessi pensato di avere mezz’ora di un discorso di Pannella solo per me mi sarei molto emozionato». Il leader radicale ha risposto a sua volta divertito con un’altra battuta: «Saresti scappato prima». Il Pd resta però contrario all'ipotesi rinvio. «È evidente che hanno imbrogliato, il governo è l’unico responsabile e nel farsi le regole su misura hanno anche sbagliato la misura, come un sarto che non fa bene il suo lavoro. Voi avete posto un problema di legalità ma sul rinvio generale io mantengo la riserva», dice Bersani. «Chiedere un rinvio generale consegnerebbe, dopo due nano-secondi, all’opinione pubblica, il fatto che il rinvio nasce per un problema solo in una regione». Quindi, è l’invito del leader Pd, «noi espletiamo le pratiche e affrontiamo questa battaglia elettorale».



Intanto resta alta tensione tra maggioranza e opposizione sul decreto "salva liste". «L’eventuale esclusione dalla competizione del primo partito del Paese rappresenterebbe una ferita profonda e gravissima alla democrazia italiana. Peraltro, non va dimenticato che tutto il caos nel Lazio nasce da un clamoroso abuso ai danni del Pdl», afferma il portavoce Pdl, Daniele Capezzone e il coordinatore nazionale del partito, Sandro Bondi, incalza l’opposizione: «Che cosa volete? Volete che il Pdl venga escluso dalle elezioni? Volete vincere a tavolino le elezioni? E volete pure fare una bella manifestazione per mettere sotto accusa il partito di maggioranza relativa? Recuperate un poco di ragionevolezza, fate valere un minimo di ragionamento politico, mantenete almeno un briciolo di rispetto per le istituzioni. Siamo capaci anche noi, se lo volessimo, di fare delle belle manifestazioni, di fare lo sciopero della fame, ma siamo troppo preoccupati dello stato della nostra democrazia e del futuro di questo Paese, per scendere al vostro livello».



Per Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl: «È oramai ancora più chiaro di prima: il partito democratico, l’IdV, i radicali stanno facendo ogni sforzo possibile e immaginabile ricorrendo anche a tutti gli aiuti possibili, per evitare che nel Lazio si facciano elezioni regolari, con tutte le liste in campo, compresa quella del Pdl». Dall’opposizione Pierluigi Bersani, segretario Pd, commenta: «Il pasticcio si ingrossa, volevano farsi le norme su misura e hanno sbagliato anche la misura. Noi useremo la nostra mobilitazione non solo per protestare, ma anche per affermare le priorità del Paese che sono democrazia e lavoro».

Bersani giudica poi positiva la precisazione di Di Pietro su Napolitano: «Non ci sono dubbi per nessuno che la manifestazione sarà nel segno della piena responsabilità del governo in questa vicenda del decreto». Infatti, il leader Idv a chi gli chiede se sabato sarà in piazza contro il Presidente della Repubblica risponde: «Ma non diciamo sciocchezze. Quello che è certo è che l’Idv sabato non vuole fare una manifestazione per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto a chi è il vero massacratore di legalità... "Benito" Berlusconi. Da sabato parte la rivoluzione pacifica di massa, la riscossa della società civile per la legalità e per lo Stato di diritto. O ci svegliamo adesso o torneremo a chiamarci sudditi».

Intanto Emma Bonino, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, dall’assemblea dei Radicali afferma: «Con i bari non si gioca», e «non si può far finta che nulla sia accaduto»: ma allo stesso tempo «non si può gettare la spugna» e «salire sull’Aventino»

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