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giovedì 18 marzo 2010

Verso le Regionali - Il Tar boccia ancora la lista Pdl.


Il Tar del Lazio ha respinto anche il secondo ricorso del Pdl per la mancata ammissione alle prossime elezioni regionali della lista per Roma e provincia. I giudici hanno ribadito ieri l’inapplicabilità del decreto legge salva liste nel caso della lista Pdl Roma perchè, anche se la disposizione è interpretativa, non può insistere “su una materia disciplinata da legge regionale”. Per i giudici non è esistente il profilo di incostituzionalità del decreto “proprio perchè nel caso specifico non è applicabile”. “I ricorrenti non avevano titolo all’applicazione del dl e alla connessa riapertura dei termini per la presentazione delle liste -si legge nell’ordinanza del Tar- in quanto il dl ne consente la riammissione solo nel caso in cui i delegati erano presenti negli uffici entro l’orario prestabilito e provvisti di tutta la documentazione e nel caso specifico gli unici elementi incontestabili sono solo la presenza di un delegato e di una scatola”. I giudici nell’ordinanza rilevano che “le valutazioni dell’ufficio regionale non appaiono manifestamente illogiche o carenti sotto profilo dello svolgimento dei fatti”. Ieri erano diversi due dei tre componenti la sezione del Tar rispetto ai giudici che già l’8 marzo si sono occupati della vicenda, respingendo la richiesta del partito di riammissione della lista (richiesta poi riproposta ai sensi del Dl ’salva-listè emanato il 5 marzo). Cambiamento che ha interessato soprattutto il ’giudice relatore’: non più Mariangela Caminiti, bensì Francesco Arzillo. L’esito, tuttavia, come si è detto è stato lo stesso. Il Pdl annuncia che ricorrerà al Consiglio di Stato contro la decisione. Quello di ieri sera è il settimo stop alla lista Pdl a Roma: due sono arrivati dall’ufficio elettorale centrale, due dalla Corte d’Appello, due dal Tar (compreso quello di ieri) e uno dal Consiglio di Stato. La decisione dell’organo di appello, che a quel punto sarà anche la definitiva su questa vicenda, dovrebbe arrivare il 23 marzo. Il Pd esulta: “Hanno accolto tutte le nostre tesi, sia sulla non applicazione del decreto e soprattutto sulla correttezza e bontà dei provvedimenti degli uffici elettorali” afferma il legale del partito Francesco Rosi al termine della lettura dell’ordinanza del Tar. Silvio Berlusconi commenta così al Tg2, ribadendo la sua tesi: senza l’intervento della “magistratura che fa politica e che ha dettato i tempi e i temi della campagna elettorale quella delle regionali sarebbe stata una campagna elettorale disastrosa per la sinistra”. Il premier chiama il partito a raccolta per la manifestazione di sabato prossimo a piazza san Giovanni a Roma “che - dice - non sarà una prova di forza ma una festa”

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